economia

Tassa di soggiorno: "ottima idea per fiaccare definitivamente la città". Secco "no" di Federalberghi

giovedì 19 maggio 2011
Tassa di soggiorno: "ottima idea per fiaccare definitivamente la città". Secco "no" di Federalberghi

Federalberghi comprensorio Orvietano esprime profonda costernazione per quanto si vocifera da più parti in questi giorni sulla presunta volontà di imporre una tassa di soggiorno ai turisti-visitatori che arrivano ad Orvieto.

"Come categoria nessuno si è preso la briga né di consultarci né di discutere in primis con gli operatori sull'eventualità di imporre questo nuovo obolo alla città, - interviene Riccardo Cristofari Presidente Federalberghi Comprensorio Orvietano. Una tassa di soggiorno sortirebbe effetti devastanti per la già stagnante condizione degli arrivi. Non dimentichiamo che Orvieto è per lo più una città di passaggio e non di soggiorno e inoltre i dati comparsi in questi giorni sulla presenze sono totalmente errati: sono anni che non si registrano medie al 42%, la presenza media invece è purtroppo al 29,8%. Basta verificare i dati; quindi la previsione delle entrate che andrebbero all'Amministrazione sono da ridimensionare fortemente".

"Molte strutture da tempo stanno cercando invano di vendere, - continua Cristofari- hanno già ridimensionato il personale puntando ad una gestione famigliare perché la città non riesce ad attrarre turismo e la crisi si sente enormemente. Non esiste una politica di programmazione né di marketing territoriale, non esiste un "prodotto Orvieto" pubblicizzato a livello internazionale. Non si può pensare di fare cassa con la tassa di soggiorno senza prima risolvere problemi strutturali della città anzitutto attraverso una vera e concreta battaglia all'abusivismo.
Più volte Federalberghi ha posto l'attenzione verso la necessità di far chiarezza e di iniziare con controlli meticolosi verso le numerose strutture ricettive che spuntano come funghi all'interno della città. Abusivismo che esiste sia in ambito ricettivo che nell'ambito della somministrazione. Tutto questo è stato più e più volte segnalato da coloro che lavorano in regola e pagano le tasse ma nulla si è mosso".

"La tassa di soggiorno - conclude Cristofari - rappresenterebbe un danno per tutte le categorie, non solo per gli albergatori. Un flusso di arrivi ridotto che magari si sposta verso comuni limitrofi o verso il viterbese per ottimizzare i costi di un tour, ad esempio, avrebbe una ricaduta negativa su tutto il territorio. Per risanare i conti comunali bisogna individuare responsabilità reali e attivare un risanamento progressivo senza andare a punire l'unica risorsa, seppur critica, della città".