economia

Comparto agro-alimentare. Bilancio di un anno di attività della CGIL- FLAI

venerdì 21 gennaio 2011
di monica
Comparto agro-alimentare. Bilancio di un anno di attività della CGIL- FLAI

"Il settore agro-alimentare ha risentito della crisi generale con dinamiche molto meno devastanti di altri settori." A parlare è Michele Racanella in rappresentanza del ramo CGIL-FLAI (Federazione Lavoratori AgroIndustria), a margine della conferenza stampa tenutasi lo scorso 19 gennaio in cui si sono toccati tutti i campi di osservazione del sindacato.

Sotto la lente sono finiti sia il comparto vitivinicolo che alimentare, con particolare attenzione alle politiche agricole. "Grandi soddisfazioni sono derivate dal comparto acque minerali, - ha spiegato Racanella, - che attraverso una nuova politica basata sulla messa in commercio di confezioni dedicate al primo prezzo ha saputo risollevarsi e tornare ad essere competitivo."

Racanella ha poi affrontato le attività legate all'agricoltura. "L'agricoltura è una industria a cielo aperto, - dice il responsabile FLAI, - che conta migliaia di lavoratori di cui oltre il 90% si trova in situazione di precariato da sempre poiché i rapporti di lavoro sono per lo più stagionali. Nel 2009 sono stati circa 650 i lavoratori stagionali impiegati in agricoltura, con una alta concentrazione nel nostro territorio, segno che le nostre zone sono ancora profondamente legate ad una vocazione agricola. Nel comune di Orvieto, sono 468 gli iscritti agli elenchi di anagrafe agricola, ma solo il 50% supera le 51 giornate di lavoro nei campi, soglia che da diritto di accesso alla disoccupazione agricola. "

"Grossa mano all'agricoltura è giunta dal Decreto "Mille Proroghe" che ha permesso una consistente defiscalizzazione degli oneri contributivi per i datori di lavoro. Questa sorta di "alleggerimento" ha permesso di assumere in modo regolare e di non ricorrere al lavoro nero anche se nel nostro territorio occorre parlare di "lavoro grigio" ovvero di manodopera regolarmente assunta ma che spesso lavora più ore di queste previste."

"Nel settore vitivinicolo, - continua Racanella, - abbiamo assistito ad un momento caratterizzato da grossi dibattiti su disciplinare, rese per ettaro, un battibeccare continuo all'interno del Consorzio che ci è sembrato più uno scontro personale tra alcuni imprenditori agricoli al suo interno che non una vera e propria presa di posizione volta a migliorare la produttività. Vorremmo in questo senso aprire un dibattito vero".

Poi si è passati ad analizzare la situazione della Comunità Montana. "Sollecitiamo un confronto per quanto riguarda la Comunità Montana, organismo che ha saputo valorizzare il nostro territorio. L'ennesima rivoluzione nella Agenzia regionale ci vede impegnati al tavolo di ristrutturazione dell'Ente per salvaguardare i posti di lavoro. I territori hanno bisogno di manutenzione continua e relegare le Comunità Montana e ruolo marginali non crediamo sia la direzione da intraprendere".