economia

Vendemmia 2010, un'ottima annata. Barberani: “Dal mercato segnali di ripresa, ma occorre sostenere i prezzi”

sabato 23 ottobre 2010
Vendemmia 2010, un'ottima annata. Barberani: “Dal mercato segnali di ripresa, ma occorre sostenere i prezzi”

Con le uve che sono orami quasi tutte in cantina, il Consorzio tutela vini di Orvieto inizia a trarre i primi auspici dalla vendemmia 2010: le previsioni parlano di un'ottima annata sia per l'Orvieto che per i Rossi.

Un andamento meteo difficile, non solo per il tempo variabile, ma soprattutto per l'umidità che ha caratterizzato l'intera stagione, ha determinato un ritardo vegetativo di una decina di giorni e gradazioni zuccherine leggermente inferiori rispetto al 2009, tuttavia le buone tecniche agronomiche messe in atto dai viticoltori hanno permesso di portare in cantina uve sane e ricche di profumi, che promettono vini eleganti e di ottima qualità. Inoltre, nelle valli del Tevere e del Paglia, la Botrytis ha fatto la sua prima comparsa sui grappoli, lasciando presagire un'eccellente produzione anche per la Muffa Nobile.

"Una vendemmia particolare che lascerà un marchio sul vino - afferma Corrado Bottai proprietario della Tenuta Le Velette - Le temperature non elevate non hanno messo urgenza alle uve che sono maturate lentamente e non sono state bruciate dal caldo, con l'effetto che il vino sarà pronto più tardi, ma sarà piuttosto longevo e ricco di profumi. Buona anche la quantità, per la quale sono stati cruciali gli interventi in vigna e la tempestività della vendemmia sulle diverse varietà".

Soddisfatti tanto della quantità, quanto della qualità anche alla Cantina Monrubio, dove il presidente Vincenzo Cecci parla di "una vendemmia ottima sotto ogni punto di vista. Inizia ora la fase più critica della commercializzazione - afferma Cecci -. Miriamo a prezzi più alti, in virtù dell'ottima qualità del prodotto".

Dal mercato, intanto, continuano ad arrivare segnali di leggera ripresa. "Nonostante la perdurante crisi - dichiara il presidente del Consorzio Luigi Barberani - l'Orvieto dimostra di avere una buona collocazione commerciale. Le giacenze sono in lieve diminuzione e confidiamo che l'iniziativa di abbassare la resa possa contribuire ad equilibrare domanda e offerta. Ma il mercato - torna a ribadire il presidente Barberani - va incoraggiato anche con un'adeguata politica dei prezzi".

È per questo il Consorzio, in un'ottica di valorizzazione del prodotto, esprime l'auspicio di un leggero aumento per i prezzi delle uve, in funzione della qualità. Attesa con ansia anche la valutazione del prezzo dello sfuso che - spiega Barberani - "in conseguenza dell'abbassamento della resa, dovrebbe segnare anch'esso un aumento, con prezzi differenziati legati alla qualità delle partite e alle varie tipologie. Fino ad arrivare all'Orvieto Classico Superiore che, avendo una resa ancor più bassa, di 80 quintali per ettaro, dovrà avere per forza di cose un prezzo più elevato".

Insomma, qualità in cantina e attenzione al mercato dovranno andare sempre più di pari passo per soddisfare le legittime aspirazioni degli operatori. Questo l'obiettivo del Consorzio che sta rafforzando anche il suo impegno nel campo della promozione, con iniziative che sono già in calendario, da qui al prossimo anno.