economia

Vicenda Grinta Srl. Tutto rimandato a fine maggio, l'azienda ha tempo un mese per trovare soluzioni concrete

venerdì 23 aprile 2010
di monica

Un mese di tempo per proporre soluzioni concrete. E' questo tutto ciò che il giudice del Tribunale di Orvieto ha concesso questa mattina alla proprietà della Grinta Srl, rappresentata dal titolare Alessandro Calugi. La ditta tessile orvietana, che da mesi ormai si trova in grandi difficoltà e che sta cercando di tornare a galla, dovrà presentarsi il prossimo 28 maggio nuovamente di fronte al giudice e mettere sul tavolo delle serie, concrete, inequivocabili soluzioni.

Da una parte la proprietà e i suoi legali, a trincerarsi dietro una crisi che non permette grandi margini di manovra, dall'altra ottanta lavoratori, per lo più donne, tutti residenti nell'Orvietano, rappresentati dalle associazioni di categoria. Il braccio di ferro che vede le operaie ormai a casa da dicembre, senza stipendio, in nome di una cassa integrazione che la proprietà vede come assegnata ma non ancora ufficializzata, e la ditta che tenta con affanno di tornare a lavorare, non sembra approdare, per il momento, a soluzioni concrete. CGIL e CISL sono al fianco delle lavoratrici. Si cerca di trovare possibili aperture verso migliori prospettive occupazionali che possano, se non per l'intero organico almeno per una grossa parte di esso, portare ad un consolidamento delle buste paga.

"Sono mesi che assistiamo a parole, chiacchiere, e non vediamo niente di concreto, - afferma una lavoratrice, - e non sappiamo davvero quale sarà il nostro futuro". Resta quindi alta l'attenzione dei sindacati sulla vicenda. Certamente a fine maggio qualcosa dovrà uscire dal cilindro della proprietà, in attesa ci sono ottanta famiglie, non è uno scherzo per la già compromessa situazione occupazionale delle nostre zone. Nel frattempo si spera che la cassa integrazione straordinaria venga concessa, anche se alcuni segnali in azienda non sembrerebbero confermare i requisiti necessari all'accesso.