economia

Precisazioni di Confcommercio sulla riunione per il QSV: "Non abbiamo cacciato nessuno, è la legge regionale che detta gli interlocutori della concertazione avanzata"

mercoledì 21 aprile 2010

Confcommercio, insieme a Confesercenti, prende posizione verso il comunicato-protesta del coordinamento dei commercianti del centro storico e risponde con alcune precisazioni che, di seguito, pubblichiamo:

"Spesso ad Orvieto la storia si ripete, come dappertutto fatta di grandi personaggi ed epiche battaglie ma anche, soprattutto in questi ultimi anni, piccole comparsate e guerre dei bottoni. I fatti comprovati sono che l'Amministrazione ha convocato un incontro sull'avvio operativo degli strumenti di attuazione del Quadro Strategico di Valorizzazione del Centro Storico: in sostanza la cabina di regia di Comune e categoria che dovrà coordinare, appunto sulle linee guida del QSV, costituzione e attività delle Centro Commerciale Naturale di Orvieto.
Stiamo parlando di quel soggetto misto pubblico-privato che dovrà ricreare un contesto di accoglienza nella Rupe per il visitatore-turista, contestualmente implementando la capacità attrattiva del commercio del centro storico ben oltre i confini comunali in sinergia con la promo-commercializzazione turistica del territorio ed anche alla luce degli interessantissimi spunti di riflessione emersi dal recente Forum sul turismo quali "Orvieto città -anche- del week end".
A quell'incontro Confcommercio e Confesercenti hanno semplicemente posto il problema della congruità della presenza di un soggetto che non è annoverabile tra le Associazioni di categoria, laddove la Legge Regionale è chiara nell'indicare queste ultime come interlocutrici esclusive del Comune in questa fase di concertazione avanzata.
Ci pare che la ratio della norma sia chiara: evitare che questa delicatissima fase, appunto di concertazione venga "disorientata" da presenze di presunte aggregazioni di operatori non identificabili e non tracciabili (una volta consorzi, magari costituiti e tuttora inattivi al Registro delle Imprese, una volta comitati, una volta coordinamenti, una volta associazioni ma tutti con il comune denominatore di avere interessi, convenienze, rappresentanze e regole di democrazia interna poco conosciute ai più).

Noi non abbiamo cacciato nessuno, abbiamo solo evidenziato il rischio di un abuso ma abbiamo anche ribadito agli assessori competenti che - ovviamente- essi possono ricevere chi vogliono, al di fuori della concertazione per parlare di temi cruciali quali il destino socio-economico di uno dei più grandi, anche commercialmente, centri storici umbri; ma la rappresentanza vera cioè quella che si concerta con l'Amministrazione pubblica, seguendo regole certe ed assumendosi responsabilità chiare verso i propri associati e presso la pubblica opinione, ci viene tuttora confermata perché, pur con tutti i limiti dei nostri rappresentanti e continuando ad operare in un contesto di perdurante, tremenda crisi economica, tuttavia riusciamo ancora a garantire ai nostri associati ed alla comunità cittadina per la parte che rappresentiamo, coerenza e responsabilità non intermittente ma che assicuriamo continuativamente da parecchi decenni".