economia

Vendita dei beni del Consorzio Agrario Interprovinciale di Terni e Rieti. Denuncia di Confagricoltura Orvieto sul metodo usato

mercoledì 2 dicembre 2009

Confagricoltura Orvieto e Cia Umbria - attraverso un comunicato stampa fatto pervenire quest'oggi, -  denunciano all'opinione pubblica la grave situazione economica in cui si trovano molte delle nostre aziende associate a seguito della vicenda della vendita dei beni del Consorzio Agrario Interprovinciale (CAI) di Terni e Rieti in Liquidazione Coatta Amministrativa.

"Il Commissario Liquidatore dello stesso CAI - affermano - il giorno 19 novembre 2009 ha pubblicato su due giornali nazionali un "invito ad offrire" entro il 9 Dicembre 2009 a nostro avviso lesivo degli interessi dei nostri associati in quanto non vi è evidenziato in maniera precisa l'obbligo per la parte acquirente del pagamento delle fatture emesse dai nostri agricoltori per la vendita al CAI dei cereali per le campagne 2008 e 2009 pari ad un importo complessivo di Euro 760.000,00. Certo è che ci chiediamo anche, e se lo chiedono a maggior ragione i nostri soci interessati, dove siano finiti questi soldi, visto che il Consorzio li ha da tempo incassati con la vendita dei cereali acquistati dagli agricoltori. Aggiungere alle nostre aziende associate questa beffa al danno che già stanno subendo per la grave crisi in cui versa tutta l'agricoltura italiana, metterebbe seriamente a rischio la loro esistenza sul territorio, con forti ripercussioni sia di carattere economico che sociale.

"Per questi motivi, - continua la nota stampa, - invitiamo il Commissario Liquidatore a ritirare l'invito ad offrire così come proposto, pubblicandone uno nuovo che tenga conto degli interessi dei principali creditori, quali sono gli agricoltori, e non di altri personaggi che ruotano intorno al Consorzio stesso. Auspichiamo che anche in questa vicenda non si verifichi quello che purtroppo si è già verificato in passato in casi analoghi, dove a farla franca sono stati sempre i soliti furbetti, ed a pagare sempre noi agricoltori".