economia

Stella e Concina a confronto per Confcommercio. Pronti all'ascolto ma senza promesse di miracolo

giovedì 30 aprile 2009
di laura
Stella e Concina a confronto per Confcommercio. Pronti all'ascolto ma senza promesse di miracolo

Si sono confrontati a lungo e su molteplici sollecitazioni, al Forum elettorale programmato da Confcommercio, i due candidati a sindaco di Orvieto Toni Concina e Loriana Stella: destinati forse a non rimanere, nella competition, gli unici, per l'intenzione dei Comunisti Italiani (sia pure non ancora ufficiale) di correre con un proprio candidato a sindaco. Intorno a Toni Concina, candidato di Orvieto Libera, il Popolo delle Libertà, l'UDC e la Lega Nord Umbria di Riccardo Messina. Con Loriana Stella il Partito Democratico , l'Italia dei Valori, Sinistra e Libertà, Rifondazione Comunista e una lista civica che dovrebbe raccogliere varie e diverse componenti vicine al centro sinistra.

A stimolare e ascoltare Stella e Concina i vertici e vari iscritti di Confcommercio, con in testa il presidente regionale Luciano Ionni, il direttore provinciale Leandro Porcacchia, il presidente di Confcommercio Orvieto Giuseppe Santi e di Federalberghi Giuliano Portarena. Ad introdurre il dibattito è stato, con un documento sulla situazione economica nazionale e in particolare regionale proposto da Confcommercio ai candidati umbri, il coordinatore regionale Federico Fiorucci.

Due le principali direttrici su cui Confcommercio ha voluto confrontarsi con i candidati: quale sviluppo per il territorio orvietano, e come e dove trovare risorse in tempi di rigore e vacche magre; come far uscire la città dalla stasi e dalla retrocessione in cui sembra da qualche tempo immersa guardando al settore del terziario, che appare il più diffuso a Orvieto e che è, in ogni caso, il bacino dedicato e privilegiato di Confcommercio. E il tutto considerando, come ha riferito Portarena di Federalberghi, che un settore trainante come il turismo ha visto nel territorio di Orvieto, tra alberghiero ed extra alberghiero, una diminuzione dell'8,8% negli arrivi e del 10,3% nelle presenze.
Tra le priorità individuate dall'associazione di categoria, all'interno delle maxi aree citate, la rivitalizzazione del centro storico, sicurezza e abusivismo, mobilità e parcheggi, autorizzazioni, servizi pubblici, tasse, tariffe e sgravi; e poi il sociale in senso lato, perché, ha sottolineato Confcommercio, è solo quando una società funziona nei servizi e nelle opportunità che si ripercuotono sulle varie fasce, che il reddito ha modo di essere a sua volta riversato sul terzo settore.

Ovvie differenze tra i due candidati nell'approccio dei problemi, ma anche alcuni punti di vista in comune, come ad esempio l'assoluta condivisione della richiesta di Confcommercio rispetto a un maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria nelle scelte politiche che ricadono sull'imprenditoria locale; ma anche l'esortazione a non operare con steccati ideologici tra un'associazione di categoria e l'altra; e l'incitamento ai privati a rischiare e pensare creativamente, e a fare con maggiore determinazione la propria parte. Perché se il pubblico può creare le condizioni, magari velocizzando e sburocratizzando la macchina amministrativa, o ripensando il piano del traffico, o creando quella base promozionale che all'amministrazione può competere, deve poi essere compito degli imprenditori stessi, facendo sistema, ottimizzare strutture, offerta e promozione per piazzare al meglio il proprio genere di prodotto. Loriana Stella è stata a questo proposito molto esplicita soprattutto sul turismo, sottolineando a chiare lettere, anche sulla base della sua esperienza in Provincia, che per lanciare il territorio non basta certo un DIT (Distretto turistico provinciale) che non si preoccupa a vasto raggio come dovrebbe della promozione e trascura l'Orvietano, ma che occorre un'imprenditoria vivace che si organizzi e rivendichi, anche operativamente, la propria visibilità e il proprio marchio d'area. "Occorre ricostituire un qualche consorzio locale", ha affermato.

Pensiero, questo dell'imprenditoria che deve darsi da fare, a sua volta, in modo più dinamico, condiviso anche da qualche imprenditore, come ad esempio Genesio Montefiore, Giovanni Bocchino e Patrizia Pasqualetti. Unanimi, poi, le critiche al sistema dei varchi elettronici, anche se si va da chi vorrebbe ristabilire il flusso veicolare davanti al proprio negozio a chi, invece, vorrebbe ampliare la zona pedonale, ripensando però orari e modalità. E questo del riordino del piano del traffico è stato un impegno sottoscritto da entrambi i candidati, pur se la Stella ha messo in guardia sul fatto che la Convenzione con il centro multimediale di Terni per la gestione della ZTL è stata sottoscritta per tempi lunghi e, il riordino, dovrà in qualche misura tenere conto anche degli impegni presi.

Qualche punto in più, nell'ipotizzare concretamente qualche soluzione, è andato a favore della Stella (né, data l'esperienza amministrativa da lei maturata prima al Comune di Orvieto e poi in Provincia, poteva essere altrimenti), mentre Concina è apparso ancora impegnato nello studiare la realtà orvietana. Al pari della Stella ha però ben chiaro che, prima di ipotizzare soluzioni, bisogna fare una seria ricognizione dello stato del bilancio del Comune. Per quanto concerne lo sviluppo dell'area orvietana, Concina punta molto sul protocollo d'intesa con Roma e su Orvieto nell'orbita di Roma Capitale; Stella rivendica invece il già fatto quanto alle infrastrutture, con il casello Orvieto Nord - di cui quale assessore alla viabilità provinciale è stata diretta curatrice - in dirittura d'arrivo, Orvieto porto dell'Umbria in relazione agli scali di crociera a Civitavecchia nel 2010 - anche questo progetto già avviato dalla Provincia e direttamente curato dalla vice presidente uscente - e, più lontano nel tempo, punto nodale della Tuscia con l'aeroporto di Viterbo.

Diversa, anche, la visione della città e della cultura tra i due candidati, con Concina piuttosto scettico rispetto al ruolo che può giocare, nel contesto sociale e culturale, l'associazionismo locale e contrario all'idea della "casa delle associazioni" accarezzata dalla Stella; e con la Stella più decisa a puntare, sia pure con un nuovo metodo, sulla risorsa umana locale e su quanto di positivo le precedenti amministrazioni hanno avviato.

Non poteva mancare, da parte di Confcommercio, l'interrogativo sul destino della ex Caserma Piave, per cui l'8 maggio scade la proroga del bando. Sia Stella che Concina sono convinti che il bando non è stato bene architettato, ma mentre Concina spera vivamente che l'8 maggio vada deserto, così da poter sventare quello che sembra considerare un progetto perverso e poco redditizio, Stella è più cauta e afferma che, prima di prendere decisioni alternative, bisogna aspettare e considerare, se si profileranno, le eventuali proposte imprenditoriali di risposta al bando. Concina sembra più orientato a conservare il bene come proprietà comunale e a rispettarne, anche nella destinazione d'uso, il valore storico-architettonico; Stella a farne un volano ulteriore di sviluppo puntando soprattutto sul turismo: di alta qualità, religioso, sportivo. Anche se è proprio l'idea di un nuovo, incontrollato sviluppo alberghiero che sembra ossessionare gli imprenditori della ricettività orvietana, che affermano di aver pieni i loro alberghi solo al 28% e vedono di malumore l'atteso cinque stelle per rilanciare il turismo al top e quello congressuale.

Uno strano pianeta il territorio Orvieto, dove i depositi e gli sportelli bancari aumentano e l'economia, invece, sembra ristagnare: forse anche perché non si osa o non si investe abbastanza, né in idee né in risorse, per stare al passo con le mutazioni epocali e, da qualche tempo, con la spada di Damocle delle vecchie e nuove povertà e con le nuove sfide che, in qualche modo, impone la crisi.
"Si farà uno studio sui flussi - ha detto tra l'altro Concina - ma si dovrà fare anche un po' di mea culpa - non è possibile che sia tutta colpa delle amministrazioni, di Mocio o di Cimicchi". Insomma, vada come vada, al terziario si è intenzionati a dare ascolto e fiducia, ma si chiede anche che faccia l'autocritica e si rimbocchi le maniche in prima persona. Lavoro, collaborazione, sistema, creatività, innovazione, qualificazione: senza di ciò, nessun miracolo sembra possibile dalle stanze dei bottoni.