economia

Idee e professionalità a confronto: un successo il Forum per il Turismo lanciato da Orvietosì

giovedì 27 novembre 2008
di laura
E' stato un successo il Forum sul Turismo partito da un'idea di Marco Sciarra all'interno della rubrica “Cerco guai” che il noto imprenditore del Pozzo della Cava tiene sul quotidiano online Orvietosì, realizzato ieri, dopo una serie di contatti e riunioni preparatorie, grazie all'appoggio e all'organizzazione della testata diretta da Dante Freddi. Una buona presenza di pubblico e, più specificamente, di operatori e professionalità del settore, o comuque di soggetti che hanno a cuore l'economia di Orvieto e dell'Orvietano fondata sulla filiera ambiente, cultura, turismo, anche se a stonare e a dare nell'occhio è stata l'assenza degli albergatori; e, soprattutto, un confronto serrato, documentato e sostanzialmente propositivo, che avrà certamente un seguito ancor più fattivo e concreto. Preoccupano i primi dati sul turismo nel 2008 che, sia pure non completi e dunque non suscettibili di interpretazioni esaustive, fanno registrare una flessione del turismo del 7,94% nell’Orvietano, a fronte di un calo molto meno sensibile a livello regionale (-1,5%). E di fronte alla crisi la città, esaminando l'esistente e mettendo a fuoco problemi e risorse, dovrà in qualche modo cercare di risalire la china, determinata sì da una crisi generale dell'economia, ma anche da una promozione e da un marketing in linea di massima inadeguati, sia per quanto riguarda la parte pubblica che per quel che concerne il settore privato. Ad aiutare per elaborare qualche strategia possono essere, oltre che i dati presentati da Daniela Volpi, direttrice dello IAT, i risultati di una ricerca condotta dall'info point di Piazza Cahen, che sono stati presentati dalle due operatrici, Emanuela Visciola e Ilaria Santi. Riguardano il movimento turistico italiano e straniero che ha usufruito di informazioni e assistenza turistica nel punto informativo e, pur non avendo presunzione scientifica, forniscono qualche indicatore interessante. L'analisi degli arrivi a Orvieto indica che la regione italiana con il maggior numero di provenienze è l'Emilia Romagna, seguita da Lazio, Lombardia, Toscana e Campania. Tra gli stranieri troviamo in testa la Germania, seguita da Olanda e Francia. Nell'area anglofona forte la componente nordamericana, con Stati Uniti e Canada. Discreti anche gli arrivi dai paesi asiatici, dove più numerosi sono coreani, cinesi e indiani. E' stato fatto un monitoraggio anche sul tipo di informazioni richieste dai turisti e sulle loro lamentele al momento di lasciare la città. Per quanto riguarda le richieste di informazioni, il dato più rilevante che emerge è la domanda di wine tours, specie da parte di turisti americani, e di passeggiate naturalistiche nel territorio circostante; richiesta da alcuni anche la possibilità di noleggiare biciclette. Tra i punti di debolezza sono stati evidenziati la scarsa cura dei bagni pubblici, la mancanza di un deposito bagagli per chi transita in città senza mezzo proprio, la chiusura dell'ufficio informazioni nelle ore centrali della giornata, l'impossibilità di conoscere in tempo reale la disponibilità delle strutture ricettive in città e nel territorio. Raccogliendo inoltre le opinioni dei visitatori è stato rilevato che, in particolare, Orvieto è considerata una tappa preziosa per l'arte e per la cultura, pur se anche l'organizzazione di eventi artistici ed enogastronomici costituisce fonte di richiamo. Molto apprezzato, in questo senso, l'evento estivo di Umbria Folk Festival. Un contributo importante è stato quello delle guide, rappresentate dall'intervento di Rosanna Torsello: sono loro a segnalare, oltre alle lamentele sopra esplicitate, anche quelle per l'insufficienza del bus navetta da Piazza Cahen al Duomo che, per le ridotte dimensioni, non riesce a trasportare i gruppi più numerosi, la scarsa e tardiva comunicazione dei cambi di tariffe e di orari dei monumenti, la scarsa cura del parcheggio della funicolare, la frequente mancanza di cortesia nelle strutture e negli esercizi commerciali. E sono sempre le guide turistiche a rilevare che, se il problema da sempre lamentato è quello del breve tempo di permanenza e del mordi e fuggi, bosognerebbe aprire al pubblico anche altre strutture e monumenti, come ad esempio Palazzo del Popolo o i sotterranei di Sant'Andrea. Interessante l'intervento di Cecilia Stopponi sul turismo congressuale, che ha mostrato un dato che rileviamo, meno scientificamente, anche nelle percezioni da comuni cittadini. Il fatto di aver intuito un importante prodotto - soprattutto dato il gradimento che il turismo congressuale mostra per i centri artistici di piccole e medie dimensioni, meno dispersivi – ma di non essere stati poi capaci di farlo decollare per una serie di fattori: mancanza di adeguata ricettività, di promozione, di manutenzione delle strutture e di adeguamento costante al veloce mutamento delle tecnologie e delle esigenze del pubblico congressuale. Angela Maria Sartini, imprenditrice agrituristica, ha affrontato i problemi generali del settore turistico a Orvieto. Del ruolo del pubblico e del privato hanno parlato, rispettivamente, Marco Sciarra e l'assessore al Turismo del Comune di Orvieto Giuseppe Della Fina, mentre Pier Paolo Mattioni degli “Amici della terra” e Lucio Riccetti di “Italia Nostra” hanno trattato i temi dell'importanza del paesaggio, della salvaguardia dell'ambiente e di una cultura ecologista per intercettare un tipo di turismo sempre più esigente e volto all'interezza e alla complessità delle esperienze. Sottolineata, in questo senso, quella che nel territorio orvietano si mostra a volte come una vera e propria schizofrenia tra turismo e ambiente: parco archeologico e speculazione edilizia alle pendici della Rupe, percorsi ambientali e naturalistici ed economia delle cave. Per la comunicazione e il marketing sono intervenuti Leonardo Riscaldati e Fabrizio Caccavello; quest'ultimo, in particolare, per quanto riguarda l'IT marketing come strumento di raccordo e di promozione sinergica, tenendo conto che è un dato ormai appurato che l'80% del mercato turistico passa attraverso il canale internet. Quel che è emerso è la necessità di cooperare per la creazione di un prodotto Orvieto, unico, esperienziale e incisivo, basato su quell'emozionalità e su quella pienezza dei cinque sensi che oggi il mercato turistico sempre più richiede, di comunicarlo in modo efficace e pervasivo e, soprattutto, di non deludere il visitatore e di farglielo vivere senza mistificazioni e con le caratteristiche con cui è stato pubblicizzato. Dopo gli interventi programmati, molti, dialettici e sentiti quelli del pubblico, a testimonianza che è proprio nel turismo – e non potrebbe essere altrimenti – che la città ripone le sue migliori aspettative di sviluppo. Un vero Forum, in sostanza, partito, come si suol dire, “dal basso”, dagli operatori e dagli imprenditori che giornalmente si confrontano con la realtà dei problemi e delle persone; in cui, come ha sottolineato più volte anche l'assessore Della Fina, in effetti la città si è costruttivamente parlata, dandosi appuntamento per successive azioni e incontri. Grazie, dunque, a Dante Freddi e a Marco Sciarra per averlo organizzato. In sala, prima di doversi assentare per un impegno a Roma, l'amministratore unico dell'APT Umbria Stefano Cimicchi, che ha dato disponibilità per successivi incontri. E, a fine riunione, dopo la conclusione del Consiglio Comunale che si è svolto, ieri, in contemporanea al Forum, il saluto del Sindaco Stefano Mocio, che si è detto disponibile a discutere con il Forum i progetti che l'amministrazione ha in cantiere per il settore turistico.