economia

Confagricoltura sui danni da fauna selvatica. Lettera aperta a tutti i contribuenti dell’Umbria

mercoledì 23 luglio 2008
di Roberto Poggioni, Presidente Confagricoltura Orvieto
La Confagricoltura Orvieto vuole portare a conoscenza di tutta l’opinione pubblica umbra la grave situazione che si sta vivendo da diversi anni nelle campagne della nostra Regione, ed in particolare nella Provincia di Terni, con riferimento al continuo aumento dei danni in agricoltura provocati dalla fauna selvatica e soprattutto dai cinghiali. Abbiamo partecipato a decine di riunioni con le istituzioni sia Regionali che Provinciali, dove le stesse riconoscevano la gravità del problema e l’urgenza di emanare provvedimenti seri per arginarlo ma, a tutt’oggi, molte chiacchiere sono state fatte e poco o nulla di importante è stato realizzato. Nel frattempo però i cinghiali aumentano in maniera esponenziale e conseguentemente aumentano i rischi per l’ordine pubblico e i danni alle colture agricole. A questo proposito, per chi non li conoscesse, vorrei citare i dati della nostra Provincia riguardo alla stima fatta sulla presenza di cinghiali sul territorio ternano. Nel 2007 erano stati stimati circa 25.000 animali, saliti nel 2008 a 40.000, con un incremento annuo di oltre il 60%. I nostri amministratori non si sono nemmeno resi conto che di questo passo fra quattro anni il rapporto abitanti/cinghiali della nostra Provincia sarà di 1 a 1. Le conseguenze di tutto ciò sono facili da immaginare: 1)Aumento dei danni in agricoltura con conseguente aumento di fondi pubblici da stanziare da parte della Regione per il risarcimento degli stessi. A nostro avviso, tali fondi, che nel giro di poco tempo supereranno di molto il milione di euro, potrebbero essere utilizzati dalla Regione per finanziare opere che portino benefici a tutti i contribuenti umbri (sanità, scuole, infrastrutture ecc), e non impiegati per mantenere in vita un fenomeno che porta benefici solo a pochi (cacciatori di cinghiali). 2)Diminuzione di giornate lavorative in agricoltura, con conseguente perdita di posti di lavoro. 3)Diminuzione di produzioni agricole, che in particolare nel caso delle nostre aziende vitivinicole, porta alla perdita di importanti fette di mercato. 4)Aumento di incidenti stradali con conseguenze gravi sia per le persone che per le cose. Forse stanno aspettando come al solito che ci scappi il morto per prendere provvedimenti seri? Questo è lo scenario che abbiamo di fronte e che purtroppo, devo dire con molto rammarico, non siamo riusciti come organizzazione agricola a contrastare. Evidentemente per la nostra Regione siamo molto meno importanti delle squadre di cacciatori di cinghiale, ai quali vorrei ricordare che la caccia al cinghiale è ancora considerata attività sportiva, e non attività economica come per compiacere i vostri interessi è stata fatta diventare dalle istituzioni regionali. La Confagricoltura Orvieto, visto che ha solo il legittimo interesse che le proprie imprese agricole possano liberamente coltivare i loro terreni senza condizionamenti di alcun genere, chiede a tutta l’opinione pubblica, ai sindacati, alle associazioni di categoria, alle associazioni dei consumatori, alle associazioni ambientaliste ecc. di unirsi a noi affinché insieme si possa affrontare questa battaglia che, se vinta, porrà fine a questo continuo sperpero di denaro pubblico, portando sicuri benefici per l’intera collettività . Il Presidente di Confagricoltura Orvieto Roberto Poggioni