economia

Conto alla rovescia per i saldi di fine stagione. Vendite estive al di sotto della media

domenica 29 giugno 2008
Per i patiti dello shopping e gli amanti degli acquisti a prezzi scontati è iniziato il conto alla rovescia. Partiranno infatti nei prossimi giorni i saldi estivi 2008, in Umbria a partire da sabato 5 luglio. La prima città a partire sarà Napoli: ai piedi del Vesuvio lo shopping a prezzi scontati inizierà il 2 luglio. A Genova si darà il via agli acquisti il 4 luglio, mentre a Roma, Milano, Torino, Venezia, Bologna, Bari, Ancona e Trieste la caccia allo sconto comincerà il 5 luglio. Ultime città a partire con i saldi Catanzaro, Campobasso, Trento e Bolzano dove si dovrà attendere fino al 15 luglio. Gli sconti di fine stagione hanno assunto la valenza di un appuntamento da non perdere per tantissime famiglie italiane per le quali i saldi restano un'attesa occasione per risparmiare. Ma i saldi rappresentano un'occasione anche per i commercianti, per tentare di risollevare le sorti aziendali e poter ottenere parte di quella liquidità necessaria per gestire l'attività commerciale in maniera economicamente sana. Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo e possono essere effettuate, per una durata massima di sei settimane consecutive a partire dal primo sabato del mese di luglio per il periodo estivo. Nell'ambito di tali periodi ogni esercente può liberamente determinare la durata delle vendite di fine stagione. L’esercente non ha più l’obbligo di dare comunicazione preventiva sulle date di effettuazione delle vendite di fine stagione al Comune di competenza Secondo un'indagine di Confcommercio ogni famiglia spenderà in media poco più di 280 euro per l’acquisto di articoli in saldo. Il valore complessivo dei saldi estivi si aggirerà intorno ai 4 miliardi di euro con un’incidenza dell’11,2% sul fatturato annuo del settore. “Le vendite estive - dichiara Renato Borghi, vicepresidente di Confcommercio e presidente di Federmoditalia, l’associazione nazionale di categoria aderente a Confcommercio – non stanno andando bene sia per una generalizzata crisi dei consumi trasversale a tutti i settori e che sta investendo in maniera pesante il comparto abbigliamento, accessori e calzature, sia per fattori legati a condizioni climatiche poco favorevoli. I mancati introiti da parte dei nostri operatori potranno, pertanto, solo in parte essere recuperati con i saldi estivi che rappresentano, comunque, un’importante occasione per le famiglie di poter acquistare articoli con sconti che in media si aggireranno intorno al 30%”. Quanto alla Fismo-Confesercenti umbra, considera inopportuna la decisione della regione Umbria di anticipare dal 12 al 5 luglio la data di inizio dei saldi di fine stagione. La contestazione dell'associazione è sia nel merito che nel metodo. Se da un lato, infatti, con l’anticipo dei saldi si accontenta una parte della regione, evitando così il rischio di una “fuga dei consumatori” verso altre regioni vicine, dall’altro si mettono in difficoltà centinaia di attività commerciali che già avevano programmato tutto. "Se a questo aggiungiamo che lo spostamento è avvenuto a nemmeno 20 giorni dall’inizio programmato dei saldi di fine stagione - afferma Fismo-Confesercenti - allora si capisce benissimo come all’interno dell’Assessorato al Commercio si sia navigato a vista, con il solo scopo di accontentare una parte del territorio e senza pensare che se ne sarebbe penalizzata un’altra grande fetta. C’è chi aveva già deciso di mandare il ferie il proprio personale in considerazione proprio della data del 12 luglio come punto di riferimento; c’è chi aveva già stampato tutto il materiale pubblicitario e organizzato campagne promozionali! Le imprese - conclude Confesercenti - soprattutto in momenti di grossa difficoltà economica, hanno bisogno di certezze e devono sapere in anticipo come organizzare la propria azienda; la regione, con questa decisione, non è andata sicuramente in questa direzione. Questa vicenda conferma ancora una volta la necessità che tutte le parti in causa, regione, associazioni e governo, trovino un’intesa su un’unica data valida per tutto il territorio nazionale andando così incontro a quanto auspicato da tempo dalla Fismo-Confesercenti". Per il corretto acquisto degli articoli in saldo ricordiamo alcuni principi di base: 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n.24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. 2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. 5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.