economia

A gara sia la ex Piave che l'ex Ospedale. RPO a capitale pubblico-privato

giovedì 26 giugno 2008
di laura
Saranno messi a gara sia l'ex caserma Piave, con l'imminente bando per la sua riqualificazione, sia l'ex Ospedale del Santa Maria della Stella in Piazza Duomo, che come è stato approvato in Consiglio Comunale lo scorso febbraio il Comune di Orvieto acquisterà, con un mutuo di 6 milioni e 100 mila euro, dal fondo regionale. Chi si aggiudicherà l'appalto della Piave, inoltre, avrà diritto alla prelazione sull'acquisizione dell'ex Ospedale. I tempi, ovviamente, saranno diversi, ma entro dicembre si sarà disegnato con una certa precisione il destino di entrambe le strutture. Lo ha annunciato il Sindaco Mocio al Laboratorio di partecipazione sul progetto riguardante la Piave e il nuovo assetto del centro storico lo scorso martedì, fornendo qualche dettaglio anche sul destino del Centro Studi “Città di Orvieto” che, stante la situazione, dovrà essere spostato dall'immobile di Piazza Duomo ad altra sede. Tramontato, con le nuove linee del passato governo Prodi e dell'attuale, il sogno universitario dell'era Cimicchi, sempre meno università e sempre più scuola internazionale di alta formazione, secondo il Sindaco il CSCO potrebbe trovare la giusta sistemazione negli spazi dell'ex caserma, ma il come e il dove sono ancora del tutto aleatori. E' quanto meno chiaro, a questo punto, che la previsione dovrebbe in ogni caso essere disegnata nel bando di gara che si sta approntando per la ex Piave, che sarà appaltato entro luglio dopo l'approvazione delle destinazioni d'uso da parte del Consiglio comunale. La gara d'appalto della ex Caserma, che terrà conto sia dell'ipotesi presentata da Civita e Banca Intesa, sia di quelle parziali di altri due soggetti imprenditoriali, dovrebbe essere aggiudicata entro dicembre e, per quella data, si dovrebbero essere delineate in modo più chiaro anche le prospettive per la rifunzionalizzazione dell'ex Ospedale. Per entrambi i complessi la modalità prescelta è la concessione, che dovrebbe fruttare alle casse del Comune, per entrambi i complessi, circa 3 milioni di euro annuali, che entrerebbero così in circolo per stabilizzare il bilancio e assicurare uno standard di servizi elevati alla città. Notizie anche su Risorse per Orvieto srl, la società di servizi braccio operativo dell'amministrazione il cui destino, avvicinandosi la chiusura dell'operazione Vigna Grande, era incerto (così aveva dichiarato il Sindaco Mocio in una conferenza stampa congiunta con il primo consulente dell'équipe di esperti che affianca Rpo, Gianni Stella). La società di servizi resterà, si faranno le opportune modifiche statutarie e si trasformerà in società a capitale pubblico-privato, gestirà sia varie attività cittadine di respiro pubblico (Palazzo dei Congressi, Palazzo dei Sette, il Sistema Museale, altro che si rivelasse opportuno o necessario), sia la promozione della città e i suoi eventi. Il Comune manterrà il 51% del capitale, il restante 49% verrà messo a bando con la medesima gara per l’affidamento in concessione del complesso dell'ex caserma, individuando il socio operativo privato fra i soggetti del raggruppamento che si aggiudicherà la concessione. Sarà dunque, con ogni probabilità, il maggiore concessionario dell'operazione Vigna Grande ad acquisirlo e ad assumere in questo modo un ruolo cardine sia nella nuova RPO che nella città, tanto più che, pur essendo minoritario, potrà esprimere l’ amministratore delegato. “Chi deciderà di rispondere a questa gara d’appalto – ha tra l'altro affermato il sindaco Mocio - lo farà sapendo che dovrà tirar fuori oltre 100/120 milioni di euro di investimento. A fronte di ciò non era possibile limitare la questione alla mera rifunzionalizzazione del complesso immobiliare. Prevedere uno o due alberghi in più si giustificherebbe male se poi il numero dei visitatori di questa città restasse quello attuale: quindi, intorno alla riconversione degli immobili va costruito un vero progetto di sviluppo della città. Di qui la necessità di definire un progetto di promozione turistica e culturale per arrivare ad una co-gestione pubblico-privata degli eventi della città . Non dobbiamo limitarci al mero progetto immobiliare di rifunzionalizzazione del bene, ma dobbiamo pensare ad un progetto che guardi alla gestione coordinata di tutti i soggetti”. Per maggiori particolari rimandiamo al comunicato stampa sul sito web del Comune di Orvieto.