economia
Non si placa la polemica sul primo maggio. Insistono sull'apertura le associazioni di categoria
martedì 29 aprile 2008
Nonostante la tradizionale Festa del lavoro sia ormai alle porte non si placano le polemiche sulla chiusura degli esercizi commerciali per il primo maggio. Le associazioni di categoria insistono sull’apertura dei negozi e tornano a puntualizzare e a rispondere, con una nota congiunta di Confesercenti e Confcommercio, a quanto dichiarato ieri in Consiglio comunale dal Sindaco Stefano Mocio.
Al Sindaco - che ha dichiarato che la posizione con cui l’amministrazione comunale si è presentata al tavolo delle trattative è stata quella di prevedere la massima liberalità per aprire tutti i giorni, senza prevedere nessun superfestivo, e che l’accordo raggiunto e firmato nei giorni scorsi ha comunque previsto, per volontà di tutti i soggetti, la deroga su tutti i superfestivi tranne che sul primo maggio e sul 25 Dicembre - i presidenti Santi e Gulino rispondono che “probabilmente al Sindaco è stato riferito male quanto avvenuto nella riunione di concertazione del 26 marzo, laddove egli era assente”, e che “non è vero che il Comune su quel tavolo abbia fatto delle proposte, ma ha solo recepito le nostre che subivano il condizionamento della assoluta chiusura di parte del sindacato sull’ipotesi 1° maggio”.
“Non abbiamo alcuna remora a riconoscere - proseguono Confcommercio e Confesercenti - come già dai giorni successivi a quell’incontro i nostri associati ci abbiano dimostrato il preoccupante calo di presenze e di consumi rilevato ad Orvieto nel ponte pasquale ed espresso quindi l’esigenza di poter recuperare almeno in parte con i ponti di 25 aprile e 1° maggio; ciò è del tutto in linea con quanto avvenuto nell’intera regione, dove in nessuna città d’arte era stata stabilita, e neanche richiesta, l’apertura del 1° maggio e dove adesso amministrazioni e categoria stanno precipitosamente mettendo una pezza, vedi Assisi e la vicina Todi”.
“Insomma – concludono i presidenti Santi e Gulino - non ci interessano i battibecchi o gli scaricabarile: abbiamo semplicemente riportato un’esigenza che la categoria ha legittimamente manifestato nel momento in cui l’esigenza stessa è sorta. Il nostro obbiettivo non è quello di mettere in difficoltà nessuno, tantomeno l’amministrazione dalla quale ci aspettiamo non polpette avvelenate ma, al pari di altri comuni umbri, atti coraggiosi che tengano conto anche dei problemi di ordine pubblico che verrebbero a crearsi per i rilevanti flussi turistici attesi nel prossimo week-end, che troverebbero la città desolatamente chiusa e spenta”.
L'amministrazione comunale, d'altra parte, continua a sottolineare la propria disponibilità, che tuttavia non può prescindere da un accordo tra le parti. Quelle stesse parti, compresi sindacato (indisponibile) e consumatori, che secondo quanto espresso ieri in Consiglio dal consigliere Stefano Olimpieri di AN, l'amministrazione stessa avrebbe dovuto convocare.
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