economia

Via libera della 'UE' al piano di sviluppo rurale dell'Umbria. L'assessore Liviantoni: 'E' l'inizio di un nuovo Welfare'

mercoledì 21 novembre 2007
“È la fine di una lunga fase d’impegno, di partecipazione e di concertazione, e l’inizio di una fase nuova del ‘welfare’ in Umbria, intesa come generale miglioramento economico e sociale”. Lo ha detto il vicepresidente della Giunta regionale dell’Umbria e assessore all’agricoltura Carlo Liviantoni, in una conferenza-stampa tenutasi stamani a Palazzo Donini, per commentare la notizia dell’approvazione definitiva, da parte della Commissione Europea, del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 per l’Umbria. “Con questo piano – ha spiegato Liviantoni – partecipiamo alla costruzione, in Umbria, di una nuova fase di ‘welfare’, in cui, anche in agricoltura, l’imprenditore, l’impresa e la sua multifunzionalità rivestono un ruolo primario e da protagonista”. “È un risultato importante – ha continuato Liviantoni, ripercorrendo le tappe del “lungo processo” e del “lungo negoziato” del Piano di Sviluppo Rurale, dalla fase partecipativa all’invio del Piano a Bruxelles il 22 marzo, dalla dichiarazione di “ricevibilità” da parte della Ue all’approvazione definitiva, il 20 novembre -, perché era in gioco l’interesse dell’Umbria”. Riferendosi alle osservazioni formulate al Piano dalla Commissione Europea (dettate essenzialmente da criteri di compatibilità e uniformità con il Piano Nazionale e i singoli piani regionali), Liviantoni ha sottolineato come “le linee strategiche dell’Umbria non siano state toccate”, in un piano che – ha ricordato – metterà in moto nei prossimi anni, fra risorse pubbliche e private, oltre 1000 milioni di euro. A fronte del “taglio” di alcune misure (sui prepensionamenti e sui siti di “Natura 2000”) e ad una riduzione, nelle misure agroambientali, relativamente all’agricoltura biologica, resta positivo – ha detto Liviantoni – che la Commissione abbia confermato il mantenimento del sostegno alla produzione tabacchicola (con i finanziamenti che andranno unicamente alle aziende del settore), la priorità delle “filiere” e la promozione dei sistemi di qualità, in quest’ultimo caso con l’importante estensione del vino “Igt” (Indicazione Geografica Tipica), che potrà così beneficiare delle attività promozionali. Liviantoni ha citato come dato lusinghiero anche l’accoglimento delle misure agroenergetiche, con l’importante sottolineatura che ad avvalersi dell’energia prodotta ed eventualmente venduta saranno esclusivamente le aziende agricole. E importante è stato anche il riconoscimento dello spazio che il Piano di Sviluppo Rurale riserva al finanziamento della ricerca e dell’innovazione. “Il piano – ha detto Ernesta Maria Ranieri, direttore generale dell’assessorato all’agricoltura – si caratterizza per la sua grande ricchezza di strumenti, per le sue 30 misure (12 per lo sviluppo economico), che ne fanno il piano regionale più ricco: una ‘tastiera’ da suonare, per lo sviluppo dell’Umbria e della competitività delle imprese”.