economia

Finalmente in attivo la Farmacia comunale: 10mila euro di utile al primo semestre 2007. Ma ora la squadra cambia

martedì 17 luglio 2007
di laura
Una certa sorpresa e un po' di amarezza per come si è conclusa la positiva “avventura” del risanamento dei conti della Farmacia comunale di Orvieto: è stato questo il leit motiv di fondo emerso, sia pure insieme ad altri temi, dalla conferenza stampa tenuta questa mattina dal Cda uscente, composto da Gianpaolo Tilli, vicepresidente, e dai consiglieri Alessandro Li Donni, Egisto Seghetta e Gianfranco Saluzzi. Già nel mese di marzo il Cda aveva tenuto una conferenza stampa per fare chiarezza sulla situazione e per far conoscere le strategie virtuose che nel triennio 2004/2006 - quello della corrente amministrazione - avevano gradatamente portato al risanamento del passivo di circa 160 mila euro e ai primi sentori di utile; e oggi, allo scadere del bilancio semestrale sui risultati di esercizio al 30 giugno 2007, la prima percezione appare pienamente confermata, con 10 mila euro di attivo. Sono dunque stupiti, i consiglieri uscenti, della decisione del sindaco Stefano Mocio di cambiare la squadra, con le annunciate nomine di Gilberto Settimi, Sauro Trinchitelli e del dott. Maurizio Pollini, segretario generale del Comune, “perché – dicono – la squadra vincente non si cambia”. La modifica dello Statuto della Farmacia comunale, infatti, con la riduzione dei membri del Cda da cinque a tre, non imponeva il cambiamento dei membri dello stesso, il cui mandato andava a naturale scadenza alla fine del 2009. E' stato proprio con lo spirito di non indurre a cambiamenti e di far largo ai tre colleghi consiglieri restanti che il vice presidente Tilli, concluso il risanamento, si era dichiarato disponibile a rimettere il mandato, così che andasse a naturale buon fine, e senza sconvolgimenti, la riduzione del Cda che proprio il consiglio uscente aveva suggerito. E' certo stato il ridisegnarsi degli equilibri politici a indurre il Sindaco alle annunciate nuove nomine, anche se ufficialmente, se si esclude un incontro verbale con il Sindaco dopo aver appreso delle sue intenzioni dalla stampa, a tutt'oggi di ufficiale non è ancora intercorso niente e l'attuale Cda non è stato ancora sciolto. Ma i consiglieri lasciano anche intendere che, al di là del nuovo quadro politico, a influenzare la decisione del Sindaco possa essere stata anche la loro volontà, fermamente perseguita nell'opera di risanamento, di aver voluto tenere ogni clientelismo politico fuori della porta. L'opera di risanamento della Farmacia ha infatti via via eliminato incarichi interni (alla Ragioneria) ed esterni, la figura della direttrice della Farmacia al momento del suo pensionamento, straordinari e turni affidati al personale interno piuttosto che dati in outsourcing; ha inoltre eliminato il problema delle scorte di magazzino, troppe rispetto allo smercio e, al momento di calcolare l'utile, considerate non sulla base del costo ma su quella del ricavo. Anche il personale è risultato e ancora risulta, da un'analisi di gestione, sovradimensionato, ma il Cda non ha voluto ridimensionare i posti di lavoro, cosa che avrebbe penalizzato le figure ormai in forza alla Farmacia, quanto piuttosto ottimizzarne e renderne meno oneroso l'impiego; due figure di farmaciste sono state anzi deprecarizzate e assunte regolarmente. Non si è voluto, però, prestare ascolto a pressioni di ordine politico per nuove, eventuali assunzioni. Il trend positivo del primo semestre 2007, arrivato come detto a 10 mila euro, ha cominciato a manifestarsi in modo apprezzabile quando, dopo una prima fase di gestione più “politica” si è passati ad una seconda fase esclusivamente “tecnica” impostata, dal 2006 in poi, su soli criteri di economicità e redditività, come è proprio di una corretta politica aziendale. Secondo il Cda uscente, la prosecuzione di una attenta azione di contenimento dei costi e delle consistenze di magazzino e il mantenimento dei livelli di vendita, dati tutti monitorati con continuità grazie all’ausilio di un modello per il controllo di gestione, contribuiranno a dare un risultato al 31 dicembre sorprendentemente più significativo di quello ipotizzato ad inizio anno. Vincenti si dimostreranno, in particolare, le linee di indirizzo riguardanti la gestione del personale, dei volumi di acquisto merci, della rotazione di magazzino e, soprattutto, il principio in base al quale eventuali interventi sul sociale potranno essere fatti solo dal Comune con gli utili dell’Azienda. Con queste costanti, l’anno in corso potrebbe chiudersi con un risultato positivo oscillante da 25 mila euro (dato prudenziale) a 40 mila euro (dato inerziale); potrebbero addirittura arrivare fino a 70 mila euro con il verificarsi di azioni particolari che il Cda stava mettendo a punto e che spetterà eventualmente ai nuovi nominati, se lo riterranno opportuno, proseguire. “Tutto questo – affermano i consiglieri di amministrazione – è stato possibile grazie all'intesa tra noi e alla collaborazione del personale”. E con una punta appena polemica aggiungono: “Ci sembra di aver dimostrato, a chi faceva polemiche sui nostri compensi (400 euro al Presidente - Giuseppe Massino da tempo dimissionario - 362 al vice presidente e 328 ai consiglieri, ultimamente ridotti del 18%, nda) che non era certo quello il problema e che un compenso, se la gestione è buona, è ampiamente ripagato dal risultato”.