economia

Crisi idrica. Dottorini: 'Necessario incentivare l'uso consapevole di una risorsa non illimitata'

venerdì 4 maggio 2007
“Era quello che come Verdi abbiamo chiesto sia a livello nazionale che qua in Umbria e siamo contenti che il Governo si sia mostrato attento alla crisi idrica che da settimane colpisce la nostra regione”. Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta la notizia dell’approvazione da parte del Governo, su proposta del ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, dello stato di emergenza siccità per il centro-nord. “Adesso – continua l’esponente del Sole che ride - occorre mettere in atto tutte le misure in grado di tutelare le risorse idriche di superficie, monitorare le sorgenti, valutare attentamente le autorizzazioni di captazione dai vari corsi d’acqua, monitorare la capacità di riserva dei grandi invasi per poter garantire il sostegno ad una agricoltura già sottoposta a pesanti sacrifici. Non è più possibile procedere sull’onda dell’emergenza, ma è necessario mettere mano a politiche strutturali di tutela di una risorsa non adeguatamente tutelata”. “In Umbria – spiega il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - vengono distribuiti 3.600 litri di acqua potabile al secondo. Di questi ben il 59 per cento è utilizzato per bagni, docce e altri usi sanitari che in parte potrebbero essere sostituiti da altre forme di approvvigionamento. Oltre a serie politiche di contrasto dei cambiamenti climatici in atto e all’educazione all’uso consapevole di una risorsa preziosissima e non illimitata – conclude Dottorini -, è necessario attuare tutti gli interventi che consentano di perseguire un utilizzo più razionale attraverso la potabilizzazione dell’acqua proveniente dagli invasi, attraverso l’accentuazione di norme che prevedano, a partire dalla nuove costruzioni, sistemi di recupero delle acque piovane per scopi diversi da quelli alimentari e attraverso il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre drasticamente le perdite del sistema acquedottistico”.

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