economia

Presentato il bilancio sociale della CRO: una banca in crescita, di forte impatto sociale sul territorio

mercoledì 13 settembre 2006
di laura
Presentazione di tutta trasparenza e rilievo, ieri mattina a Palazzo Ottaviani, sede Centrale della Cassa di Risparmio di Orvieto, del bilancio e del bilancio sociale 2005 dellaCassa di Risparmio di Orvieto Spa, del bilancio 2005 della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e del risultato della semestrale al 30 giugno 2006 della CRO. Ad illustrarli, il presidente della CRO avvocato Giovanni Guariglia, il direttore generale dottor Bruno Pecchi e il presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Orvieto e della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio umbre architetto Torquato Terracina. Numeroso il pubblico in sala che comprendeva, oltre alla stampa e al vice sindaco Carlo Carpinelli in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, i rappresentanti delle organizzazioni di categoria e dei maggiori consorzi del mondo associativo e imprenditoriale cittadino. Una banca sempre più protesa verso la crescita quella che si evince dalla presentazione di ieri, che ha raggiunto incrementi ben al di sopra delle medie nazionali riuscendo a raddoppiare l'utile di incremento rispetto all'anno precedente: si è infatti passati dall'utile netto di 1 milione 200 mila euro del giugno 2005 a un utile che al 30 giugno 2600 si attesta intorno a 2 milioni 334 mila euro. E il trend positivo, in questo secondo semestre, sta continuando. I proventi provengono in larga parte dalla raccolta diretta e dagli impieghi a clientela (rispettivamente 510.286 € e 479.609 €), che hanno subito un incremento rispettivamente dell'11,7% e del 17,7%, mentre è rimasta grosso modo invariata la raccolta indiretta, che ammonta a 270.221 €, con un -0,1% rispetto all'anno precedente. Con questi incrementi ben si spiega la fierezza della banca rispetto alle strategie adottate – prima fra tutte l'inevitabile entrata nel gruppo CR Firenze, date le precedenti piccole dimensioni non competitive, soprattutto rispetto alle imminenti trasformazioni di Basilea 2 - e riguardo ai risultati conseguiti a vari livelli. Che non vanno intesi, come hanno tenuto a sottolineare sia il presidente Guariglia che il direttore Pecchi, solo in termini di redditività economica, ma anche di investimento e di ritorno in termini umani e sociali. Ed è proprio il desiderio di evidenziare questo aspetto che ha portato la CRO a pubblicare, per il secondo anno, il bilancio sociale: una bella brochure, corredata di molte immagini di luoghi e attività quotidiane care a Orvieto e agli altri maggiori luoghi sedi delle filiali, che non è – come ha ancora sottolineato l'avvocato Guariglia – solo un freddo insieme di numeri, ma “il racconto” di come quei numeri ricadono in senso umano e sociale sul territorio. Un ente ben patrimonializzato, efficiente, vicino ai soci, alla clientela, ai bisogni dei dipendenti e a quelli del luogo di appartenenza: questa l'immagine che la banca vuole trasmettere e che il bilancio sociale narra e documenta. 180 dipendenti che hanno fruito, nell'ultimo anno, di oltre mille giornate di formazione, presupposto indispensabile per un moderno e necessario investimento sulle persone, 180 dipendenti che riversano, anche in termini di indotto economico, il loro “star bene” nella vita del territorio. 38 filiali che nel 2008 diventeranno 50, con un'espansione che avverrà principalmente verso il nord est di Roma, zona che si prospetta redditizia rispetto alla situazione ormai satura dell'Orvietano e dell'alto Lazio; un'attività che non si limita a un ruolo contabile, ma che riversa anche in progetti sociali e contributi a vari soggetti – Cassa e Fondazione insieme – gli utili. Un sostegno ai clienti, alle aziende soprattutto, non solo in termini economici, ma anche in termini di servizio, con la recente apertura di un centro di consulenza per le imprese. Interventi a favore della promozione del territorio, dell'arte e della cultura sono effettuati dalla Cassa: tra questi, rilevanti nel 2005 sono stati il Convegno internazionale sui mercati internazionali del vino, la sponsorizzazione della Stagione teatrale del Mancinelli, la sponsorizzazione del meeting point organizzato da Orvieto Promotion in occasione di Umbria Jazz Winter. Azione a cui va aggiunta quella della Fondazione che, per statuto, si occupa di alcuni settori deputati, quali quelli a carattere culturale e sociale. Ricerca, istruzione, formazione e prodotti per la scuola, sport, attività ricreative e progetti culturali di impatto sociale, salute pubblica, assistenza e volontariato soni i campi in cui la Fondazione interviene. Tra i progetti e le attività di forte rilevanza sociale e culturale che la Fondazione Cassa di Risparmio finanzia sono da annoverare il sostegno al Centro Studi Città di Orvieto, quello all'Opera del Duomo per le iniziative culturali messe in atto dalla stessa, al Consorzio Orvieto Promotion, alla Diocesi di Orvieto-Todi per l'inventariazione dei Beni Culturali ecclesiastici, al Comune di Alviano per il restauro del Castello, al Seminario Vescovile per l'Oratorio giovani, ad alcune case per anziani, all'associazione Orvieto Contro il Cancro, all'AFHCO, al Teatro Mancinelli. Tra i fiori all'occhiello della Fondazione, infine, il sostegno dato ai convegni Telethon negli ultimi due anni, quello al progetto di ricerca sui terremoti dell'Università di Perugia, quello alla mostra “Arte dell'800 in Umbria” di prossima attuazione: la mostra aprirà infatti il 26 settembre nelle sei sedi delle Fondazioni delle Casse umbre.