economia

Gust'Arte presenta: la Dolce Vita, il forno delle piacevolezze

martedì 27 giugno 2006

La Dolce Vita – pasticceria, panetteria e pizzeria, seconda tappa del nostro itinerario gustoso in compagnia dell’Associazione Gust’Arte - si trova a Orvieto Scalo, nel cuore pulsante della zona commerciale. Fuori c’è vita frenetica ma una volta entrati il refrigerio (siamo in estate e la temperatura va controllata) e l’odorosa visione (o la visione odorosa) di creme e cioccolate t’illude d’essere un Principe, un fortunato naufrago delle Isole Beate. Più là, dentro il laboratorio, si fabbricano gli innumerevoli strumenti di seduzione golosa, tra i quali l’iperbolica torta “Pere e Cioccolato”, da scrivere con le maiuscole per manifestare la Gioia che rapisce sin dal primo assaggio.

Anche la tradizione orvietana trova qui ampio riconoscimento. La “Pizza di Pasqua” dolce di Cinzia si candidata a diventare pietra miliare del rinnovato interesse per i cosiddetti “pani caledariali”. La Dolce Vita è oggi un bell’esempio di un’azienda che tiene assieme la quotidianità con alcune produzioni di eccellenza.

Cinzia e Antonello la dirigono dal 2003 e coordinano un gruppo di 6 collaboratori / collaboratici: Franco, Laura, Patrizia, Sonia, Romina, Tamara.

Qual è – chiediamo a Cinzia – l’ingrediente essenziale per fare questo lavoro?

La passione. La risposta sembrerà scontata ma è proprio così. È la motivazione principale, che si ritempra quando il cliente è soddisfatto e lo manifesta con parole di apprezzamento… In sintesi, raccontaci la storia della Dolce Vita L’azienda è giovane (nasce nel 2003) ma professionalmente è da una ventina d’anni che lavoriamo nel settore. Oggi la Dolce Vita è un’azienda di otto persone delle quali sei donne impegnata su tre linee di produzione: pasticceria, panetteria e pizzeria. Nella nostra attività c’è, ovviamente, una ovvia attenzione alla gestione del quotidiano – per chi produce pane e pizza è un obbligo - ma riserviamo sempre un ampio spazio alle produzioni di “nicchia” della pasticceria.

Quanto spazio date alla ricerca, all’invenzione di nuovi prodotti?
La nostra è un attività artigianale che ha i suoi tempi e i suoi riti. Alla sperimentazione di nuovi prodotti e all’affinamento di altri dedichiamo momenti sempre più importanti. Una volta elaborato il nuovo prodotto o perfezionato uno esistente, si passa poi al giudizio della clientela. Questa può pronunciarsi sulla proposta in tre modi: promuoverla, bocciarla, avanzare dei suggerimenti. Accettiamo con grande premura il verdetto di questi incorruttibili giudici.

Cos’è per Cinzia la tradizione nel settore della panificazione e della pasticceria?
In passato l’attività della panificazione e della produzione dolciaria era fortemente legata alle pratiche domestiche, ai tempi di lavoro e a quelli di festa. Ecco che la tradizione diventa un modo per segnare i tempi della vita. La Pizza di Pasqua, ad esempio, segna la fine del periodo quaresimale per mezzo di una dilagante esibizione dell’abbondanza, oppure le ciambelline col mosto marcano il tempo successivo alla vendemmia (approfittando di un surplus di zuccheri quanto mai gradito in tempi di scarsità). Oggi questa tradizione ci guida e ci dà in custodia un’identità che è preziosa perché legata al succedersi di un tempi “naturali” autenticamente “slow”.

Qual è la caratteristica della Dolce Vita?
Per noi la soddisfazione dei clienti è l’elemento centrale del nostro lavoro. E lo dico – per andare oltre l’apparente banalità – facendo riferimento a quell’elemento di passione di cui si parlava. L’apprezzamento, il plauso del cliente ci fa felici perché è la moneta invisibile e preziosa che ti spinge a fare bene le cose, a cercare la qualità.

Gli obiettivi della Dolce Vita nell’immediato futuro?
Aumentare il tempo dedicato alla formazione del personale e di noi stessi. La formazione è un elemento imprescindibile anche in un settore tradizionale come quello nostro. Credere che il “sapere” di una panetteria o pasticceria possa esaurirsi con quattro nozioni è, a mio avviso, un concetto limitato. C’è una mare di conoscenza da apprendere, di tecniche e tecnologie per far più buone le cose… Veniamo alla vostra produzione pasticcera che rappresenta la “nicchia” della vostra attività.

Quali sono i pezzi forti del vostro repertorio classico?
La più “votata” dal pubblico è la Torta crema e pinoli. Forse sarà per via del delicato sapore, ma questa torta riesce a mettere d’accordo un po’ tutti i gusti.
La torta “Pere e Cioccolato”, dedicata ai palati più ricercati, ostenta una meraviglioso equilibrio tra i toni freschi e aciduli della pere e la morbida consistenza del cioccolato.
La “Pizza di Pasqua” dolce è invece un pezzo più tradizionale del quale si conservano esattamente le metodiche di preparazione di una volta e tutte le componenti speziate.

Un esempio di innovazione riuscita?
Sicuramente la colomba “pesche e champagne”, un dolce particolare ma molto apprezzato.

La vostra Pizza dolce ha prevalso sulle altre in occasione del concorso per le pizze pasquali promosso quest’anno dal Palazzo del Gusto. Cosa c’è di speciale?
Gli ingredienti sono quelli della storia, senza nulla di nuovo: cannella in polvere, rosolio di mandorla e cannella, arancio e limone grattugiati. Sicuramente gli equilibri tra i diversi componenti sono delicati. Ma, al di là del riconoscimento che pure ci fa piacere, questa Pizza è davvero una delle espressioni originali di un territorio – il nostro - che ama gli aromi, le fragranze, la pienezza dei piaceri…Credo che la Pizza di Pasqua – sia dolce sia salata – rappresenti l’antesignano di quella eccellenza enogastronomica di cui la nostra zona va fiera. Orvieto è la vostra città.

Come si manifesta la cultura, la storia di Orvieto nel vostro lavoro?
Noi ci rifacciamo alla tradizione artigiana che a Orvieto vanta un passato di assoluta grandezza. Ci piace far riferimento a quella storia - che è anche il nostro vivo presente – fatto di passione, amore della qualità, cura dei dettagli, volontà di far meglio, amicizia, convivialità.

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