economia

Bolkestein o Frankestein? Alla vigilia della discussione della direttiva al PE manifestazione europea dei sindacati a Strasburgo. Adesione della Camera del Lavoro di Orvieto

martedì 14 febbraio 2006
La proposta di Direttiva Bolkestein - approvata all'unanimità della Commissione Europea lo scorso 13 gennaio , sarà discussa dal Parlamento Europeo mercoledì 15 Febbraio. Per oggi, 14 Febbraio, la Confederazione Europea dei Sindacati (CES) aveva indetto una manifestazione a Strasburgo per rivendicare dal Parlamento Europeo una presa di posizione che tuteli i lavoratori e i consumatori sul mercato interno dei servizi, e che consenta all’Europa di essere portatrice di progresso sociale piuttosto che di una insensata deregulation. Nonostante la Commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento Europeo abbia già introdotto dei correttivi affermando, almeno in linea di principio, la priorità del diritto del lavoro sulle norme per il libero mercato dei servizi, la Direttiva Bolkestein mantiene la sua eccezionale gravità, che risiede nell'art. 16 relativo al principio del paese d'origine. Con questo principio, l' UE rischia di rinunciare definitivamente alla pratica “dell'armonizzazione" fra le normative dei singoli Stati, pratica che era finora assurta ad elemento quasi fondativo dell'Unione stessa. Secondo il nuovo principio, un fornitore di servizi è sottoposto esclusivamente alla legge del paese in cui ha sede l'impresa, e non a quella del paese dove fornisce il servizio. Per dirla in parole semplici quanto apparentemente incredibili : un' impresa polacca che distacchi lavoratori polacchi in Francia o in Belgio, non dovrà più chiedere l'autorizzazione alle autorità francesi o belghe se ha già ottenuto l'autorizzazione delle autorità polacche, e a quei lavoratori si applicherà solo la legislazione polacca. “Siamo di fronte ad un incitamento legale a spostare le imprese verso i Paesi a più debole protezione sociale e del lavoro – denunciano i sindacati - e, una volta approvata definitivamente la Direttiva, a pressioni fortissime sui Paesi i cui standard sociali e di lavoro sono storicamente molto più avanzati. . In pratica, si rimette radicalmente in discussione il potere discrezionale delle autorità locali.” Per questo, al centro della giornata di mobilitazione odierna, la CES ha messo i seguenti punti cruciali: 1.escludere dalla direttiva il diritto del lavoro, compresi gli accordi collettivi; 2.cancellare il principio del paese d’origine; 3.escludere dal campo di applicazione della direttiva i servizi di interesse generale. “La Camera del Lavoro di Orvieto – afferma la responsabile Maria Rita Paggio - ha aderito alla giornata di mobilitazione e di lotta per rivendicare un mercato dei servizi rispettoso della dimensione sociale europea e dei diritti del lavoro, dei cittadini e dei consumatori.”