economia

I dati rilevanti del tredicesimo numero del Bollettino dell’Osservatorio sulla Situazione Economica e Sociale dell’Area Orvietana

sabato 19 novembre 2005
E’ stato presentato il tredicesimo numero del Bollettino dell’Osservatorio sulla Situazione Economica e Sociale dell’Area Orvietana, realizzato dal Comune di Orvieto, con la collaborazione dell’ISTAT / Ufficio Regionale per l’Umbria, della Regione Umbria, della Provincia di Terni / Servizio Politiche formative e del Lavoro, dell’Union Camere dell’Umbria e dell’Agenzia Umbria Ricerche.
Un nutrito pubblico di operatori economici e sociali, rappresentanti delle categorie economiche e sindacali, amministratori, esponenti del credito e delle cooperative sociali ha partecipato all’incontro, presenziato dal Sindaco Stefano Mocio, dall’Assessore allo Sviluppo Economico, Carlo Tonelli, e dal coordinatore del gruppo di lavoro del Bollettino, professor Elvio Dal Bosco.
La pubblicazione del Bollettino - strumento di analisi socio economica attivato dal Comune di Orvieto ormai da dieci anni - rappresenta un appuntamento importante, che permette di verificare lo stato di salute del Sistema Orvieto.
Il Bollettino, come è stato riconosciuto dai ricercatori dell’Agenzia Umbria Ricerche che erano presenti all’incontro e che hanno portato il saluto del Presidente dell’AUR, Claudio Carnieri, e del Direttore, Stefano Patriarca, è una esperienza positiva e pregevole per Orvieto, una delle poche realtà regionali che, attraverso questa pubblicazione, socializza i vari spaccati dell’economia del territorio.
Di qui l’interesse della Regione Umbria e dell’AUR per i fenomeni che in esso vengono monitorati.

Il coordinatore del gruppo di lavoro del Bollettino, Elvio Dal Bosco, ha illustrato i contenuti della ricerca, evidenziando che alla base dello studio del 13° numero vengono riportati i dati di tre censimenti generali dell’ISTAT.
Il Censimento della popolazione 2001 registra, rispetti a quello di dieci anni prima, un aumento di 568 occupati a Orvieto e un quasi dimezzamento del tasso di disoccupazione che scende dal 10,5 al 6 %.
Il Censimento delle abitazioni 2001 presenta un aspetto molto favorevole, cioè la riduzione a Orvieto e nel comprensorio delle abitazioni non occupate che diminuiscono rispettivamente al 13 e al 22% contro il 19 e il 25% del Censimento del 1991.
Il Censimento dell’industria e dei servizi 2001 completa con dati ulteriori l’andamento di questi due importanti settori economici, di cui gli aspetti più rilevanti per l’area orvietana sono:
- la crescita della quota femminile sul totale degli addetti,
- l’aumento degli occupati indipendenti,
- l’aumento dell’occupazione si registra per i lavoratoti autonomi nelle aziende con un solo addetto e in quelle tra i 50/90 addetti e oltre i 100 a scapito delle altre tipologie.

Il quadro congiunturale del 2004 non è di facile interpretazione: dalla nota dedicata alla Struttura e dinamica imprenditoriale risulta che il numero delle imprese extraagricole attive nell’area orvietana aumenta di 4 unità, quale saldo fra un incremento di 21 nell’industria e una flessione di 11 nelle altre attività e di 6 in quelle non classificate.

Secondo l’analisi, le presenze turistiche restano pressoché stazionarie a Orvieto, ma calano nel comprensorio; la flessione dei turisti italiani è compensata solo in parte dal recupero delle presenze straniere; inoltre dall’analisi effettuata su più anni, si osserva che a fronte di un calo degli arrivi del 10% a livello nazionale fra il 2000 e il 2004 (statistiche OCSE), ad Orvieto gli arrivi scendono del 2% e aumentano del 5,8 nel Comprensorio contro una variazione positiva dell’1,5% a livello regionale.

Quanto all’attività creditizia questa mostra una forte ripresa, con una crescita dell’8,7% a Orvieto e nel suo comprensorio, contro incrementi del 3,1 e del 4,6% rispettivamente nel 2004; mentre a livello regionale l’accelerazione è molto più contenuta: dal 7,4 del 2003 all’8,3% del 2004.

In appendice, il Bollettino reca una rassegna dell’evoluzione economica e sociale fra il 1991 e il 2001 dei comuni minori (come popolazione) del Comprensorio, a cura dello stesso coordinatore del Bollettino, Elvio Dal Bosco.

Il contributo dell’Agenzia Umbria Ricerche a questo numero del Bollettino, riguarda i sistemi locali di lavoro a Orvieto e a Fabro. Utilizzando i dati rilevati dall’ISTAT regionale, come ha riferito l’economista Elisabetta Tondini, ricercatrice dell’Agenzia Umbria Ricerche, la ricerca conferma i risultati sui SSL pubblicati nei precedenti numeri del Bollettino, da cui emergeva la posizione di coda di Fabro e Orvieto fra gli SSL dell’Umbria.
Usando tecniche di analisi più sofisticate, la ricerca evidenzia le cause di questa arretratezza relativa e le trova oltre che nell’elevato indice di invecchiamento della popolazione, nel fatto che gli SSL del comprensorio sono “sistemi senza specializzazione, in quanto privi di fattori di localizzazione specifici”, una definizione comune anche al SSL di Perugia, che di per sé non è negativa in quanto tale, ma che sta a significare la presenza di sistemi di lavoro non connotati per una particolare tipologia produttiva.
In questo senso, una serie di fattori endogeni spesso non quantificabili statisticamente, concorre però alla caratterizzazione dei sistemi locali.

Attraverso il censimento delle aree geografiche dei sistemi locali del lavoro, lo studio analizza l’ultimo decennio 1991/2001 mostrando le trasformazioni che sono intervenute: mentre Fabro resta configurato su un’area di cinque comuni, Orvieto si configura su due comuni, vale a dire Castiglione in Teverina e Civitella d’Agliano (comuni laziali), che presentano un apprezzabile fenomeno di pendolarismo lavorativo verso l’area di Orvieto, a testimonianza dell’accresciuta forza attrattiva della città nei confronti della regione confinante.

Lo studio analizza anche le dinamiche occupazionali tra pubblico e privato e il lavoro attivato dalle imprese industriali e terziarie relazionate al contesto dell’evoluzione occupazionale in Umbria nel periodo preso in esame; analisi da cui emerge che il processo di terziarizzazione determinato dall’espansione dei servizi diversi dal commercio è l’unico elemento di convergenza dei sistemi locali umbri, in cui vi sono profili territoriali disomogenei e dove i sistemi locali, in consistente declino, convivono con altri in netta controtendenza. I sistemi di Orvieto e Fabro ripropongo nel loro insieme fenomeni che sono la crescita di servizi meno tradizionali e la diminuzione del commercio, mentre la manifattura si consolida (a Fabro) oppure si frammenta perdendo addetti (a Orvieto).

Nel presentare la pubblicazione l’Assessore all’Economia, Carlo Tonelli ha evidenziato “la funzione del Bollettino quale strumento importante per le attività di programmazione istituzionale ma anche economica e sociale, che mette al centro le priorità d’intervento da parte della classe dirigente ai vari livelli. Anche uno strumento di analisi socio-economica è utile, infatti, per richiamare il ruolo dell’etica politica per la programmazione. Un’esigenza che, in un momento storico come quello attuale è largamente sentita”. “Il presente – ha aggiunto Tonelli – è caratterizzato da situazioni drammatiche per settori quali il tessile e la ceramica, dobbiamo però cogliere positivamente alcuni segnali importanti che giungono da altri settori dell’economia locale come il turismo, e dobbiamo guardare con fiducia anche ad alcune novità: l’attivazione di una sezione dell’Associazione degli Industriali ad Orvieto, la creazione di una sezione della giovane imprenditoria artigiana, la creazione di una nuova organizzazione del commercio. I temi del confronto del tavolo per lo sviluppo che l’Amministrazione Comunale sta attivando sono certamente le infrastrutture per il nostro territorio, il sistema del credito, i progetti integrati di sviluppo locale, alcune possibilità reali per creare una microeconomia territoriale legata all’energia rinnovabile”.

Dal canto suo, nelle conclusioni, il Sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, ha evidenziato che “la presenza qualificata alla presentazione del nuovo numero del Bollettino sono il segno evidente della validità di questo strumento di lavoro per la programmazione ai vari livelli delle politiche di sviluppo del territorio. Il Bollettino va letto e digerito ed è un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte ma anche per fare riflessioni e anticipazioni per il futuro dell’economia a partire dal 2006 che è un anno importante perché lavoreremo in maniera serrata per delineare il futuro sviluppo della Città di Orvieto”.
“Oggi ci troviamo in una fase di transizione importante – ha aggiunto il Sindaco – con il 2005 terminano i fondi della Legge Speciale per Orvieto e questo è il momento per portare avanti una riflessione seria sul nostro sistema sociale ed economico alla luce dei cambiamenti che ci sono. Come avviene per gli sportivi, il nostro lavoro inizierà con un ritiro fra la Giunta e il Consiglio Comunale e i direttori dei vari sistemi che ruotano intorno alla città, per effettuare un brainstorming, un primo ragionamento su come impostare il lavoro e coinvolgere tutti i soggetti e le parti interessate”.
“Dal Progetto Orvieto al Sistema Orvieto – ha continuato - oggi si impone una fase di svolta che tenga conto dei mutamenti avvenuti: c’è una necessità di rinnovamenti dettati dalle ‘emergenze’ economiche attuali. In agricoltura, che è e resta il settore primario della nostra economia con le eccellenze della produzione vitivinicola, serve una riflessione profonda perché non si può vivere di rendita; una riflessione per non perdere quella spinta propulsiva che è il vantaggio competitivo che ha caratterizzato l’implementazione tecnologica delle cantine vinicole sul nostro territorio. Dobbiamo uscire dal concetto di impresa troppo ‘micro’. La questione della riconversione dell’agricoltura non è più rinviabile e in questo senso dobbiamo lavorare molto; un’occasione sarà ai primi dicembre, anche il convegno sul vino, promosso nella nostra città da Unioncamere”. “Un altro aspetto importante del lavoro che ci attente – ha proseguito il Sindaco, Stefano Mocio – riguarda il turismo, o meglio i ’turismi’; infatti se la grande ristrutturazione che ha attraversato il settore nell’ultimo decennio ha portato dei frutti nella direzione della diversificazione del turismo in turismo dei monumenti, turismo dei grandi eventi, turismo verde e così via, non possiamo però cullarci sugli allori. Occorre spingere fortemente verso l’integrazione verticale fra i vari sistemi e sottosistemi. Il fatto che Orvieto non ha vissuto ieri la fase della forte industrializzazione e la conseguente crisi, oggi questo ha una sua validità, perciò dobbiamo guardare con attenzione alla costante importanza delle piccole e medie imprese che costituiscono un comparto interessante in cui si riconosce gran parte dell’ossatura sociale della nostra realtà. Il settore manifatturiero, è un’altra realtà importante ma in seria difficoltà, peraltro lo è a livello europeo per via della pesante competizione di quelle economie mondiali basate però sullo sfruttamento della manodopera e dei lavoratori; osserviamo quindi in maniera positiva i primi incoraggianti risultati delle iniziative attivate per la salvaguardia della MCO di Orvieto e della manodopera femminile che vi è occupata. Inoltre, mantenendo gli impegni assunti e rispettando i tempi dichiarati, l’Amministrazione Comunale ha compiuto scelte di pianificazione del territorio, fino alla recente approvazione della variante al PRG/Operativo, tese a favorire uno sviluppo sostenibile di questa città e di questa realtà. Dobbiamo infine lavorare perché il momento produttivo sia collegato al momento formativo, sviluppando ancora di più il Centro Studi Città di Orvieto”.
“Il 2006 dunque, sarà un anno di riflessione per un nuovo modello di sviluppo e di economia legata al sociale e all’ambiente – ha concluso il Sindaco. Non credo agli stravolgimenti del nostro modello di sviluppo che è già collaudato, vi sono però elementi congiunturali e strutturali – mi riferisco ad esempio alla rifunzionalizzazione dell’ex Caserma – sui quali dobbiamo lavorare intensamente e convintamene facendone un’occasione di crescita irripetibile”.