Tutti insieme appassionatamente: gli sponsor di Umbria Jazz Winter

Nessuna manifestazione, si sa, è possibile senza sponsor, specie in periodi di risparmi, tagli e restrizioni. Da anni è invalso l’uso, favorito dall’era dei segni e della comunicazione, di cercare di coadiuvare l’investimento pubblico con quello privato: uso beato che riporta, alla nuova figura degli sponsor, un ritorno in affari e in immagine e, a noi fruitori, l’appassionante godimento di eventi che, senza i mecenati della nuova era, sarebbero impossibili.
Il primo a fare sul serio sul territorio nazionale, nel settore Cultura, fu “Lui” - permettetemi di ricordarlo - l’Avvocato nazionale con la A maiuscola, Gianni Agnelli, che – o per intuizione affaristica, o per sincero mecenatismo e raffinatezza, o un po’ e un po’ – restaurò Palazzo Grassi a Venezia e vi allestì nel 1984, in concorso pubblico-privato, l’indimenticabile, stupenda, preziosa antologica della Secessione Viennese: “inventò” due cose in una, a dire il vero, la figura del nuovo mecenate – lo sponsor – e le antologiche fatte raccogliendo “pezzi” d’arte dal mondo intero. Due strabilianti, preziose novità che – tanta acqua sotto i ponti è passata da allora – non sono più neanche novità.

Da allora gli eventi, e dunque anche gli sponsor, si sono moltiplicati; talmente che, piccoli o grandi che gli sponsor siano, uno solo non basta: bisogna metterli, come si dice oggi, “in sinergia”.
Una grande manifestazione come Umbria Jazz, non può certo sfuggire a questa regola.

I primi sponsor, in certo senso, possono essere considerati gli enti, perché se anche è nei loro compiti, direi nei loro doveri, farsi carico della diffusione della cultura, investire in cultura è una scelta coraggiosa. E' molto più coraggioso e difficile investire in cultura, infatti, che in pietre; e poi, per la cultura, non sono consentiti mutui: è un “debito” che va pagato subito o, almeno, in breve tempo.

Tra gli enti che sostengono Umbria Jazz Winter 2005, come sempre Comune di Orvieto, Provincia di Terni, Regione Umbria, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Unione Europea.
Tra gli altri sostenitori la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, il Consorzio Orvieto Promotion, la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Terni.

Sul fronte del settore privato l’assoluta novità è Eurochocolate, ossia una manifestazione che sostiene un’altra manifestazione.
“Abbiamo aderito con piacere e curiosità – ha affermato l’architetto Guarducci, presente alla conferenza stampa – non perché Eurochocolate abbia bisogno di propagandare il suo marchio, ma perché, noi che siamo settore commerciale, vogliamo sostenere un settore culturale e, essendo nati da poco, anche imparare da una grande macchina organizzativa come Umbria Jazz. Parteciperemo all’evento con una piccola nota di dolcezza, lasciando il dolce in bocca agli appassionati del jazz”.

Altra novità importante Ferrarelle, che ha già dato il suo contributo al jazz a Perugia e torna a darlo a Orvieto: per un Umbria Jazz Winter, dichiara, "frizzante e indimenticabile".

Tra le altre partecipazioni Caffè hag, Flair, mensile Mondadori femminile di alto target che, in versione personalizzata con un bollo Umbria jazz in copertina, sarà distribuito a tutti i concerti e negli alberghi convenzionati.

Tra gli sponsor umbri Umbria Coach e, tra i locali, unica Getam spa, la società di Fabro impegnata nel settore del tessile con le sue belle e invitanti linee di biancheria per la casa, titolare a Orvieto dell’esercizio “Tra gli Etruschi”, e che, per il terzo anno consecutivo, sostiene Umbria Jazz Winter.
Sempre sensibile, la Getam anche rispetto ad altre manifestazioni culturali e solidali della città, a cui non manca mai di dare il suo contributo.

Ancora non ufficiale, ma quasi certa, la birra Pielzner, e altri soggetti sostenitori con cui sarà possibile chiudere a breve e che verranno successivamente resi noti.