economia

Necessità e mode: lievita il costo scuola

martedì 13 settembre 2005
di Davide Pompei
Giovedì 15 Settembre le aule scolastiche della nostra regione torneranno a riempirsi di studenti, insieme a quelle di Abruzzo, Calabria, Campania e Toscana; e i pesanti rincari legati al mondo della scuola, che quest’anno oscillano dal 5 al 7%, svuoteranno i portafogli già sgualciti dall’inflazione. Oltre al costo dei libri di testo aumenta, infatti, quello per il corredo scolastico, le tasse d’iscrizione, i trasporti scolastici e i servizi mensa.
Il caro-scuola non è una di quelle “invenzioni mediatiche” come la prova costume, l’esodo dei vacanzieri, lo stress da rientro o la corsa ai regali natalizi, ma un fenomeno che incombe, puntuale più delle stagioni, e che si somma all’aumento di benzina, bollette e assicurazioni auto, facendo lievitare il paniere delle preoccupazioni di settembre. Azzardare un confronto con il pre-Euro è improponibile: gli aumenti viaggiano nell’ordine del 70%.

Sembra che in Italia il 49% degli istituti scolastici non abbia rispettato i tetti massimi di spesa per i libri di testo stabiliti dal ministero, ciò significa che le famiglie sono costrette a tirar fuori ben 8 milioni in più di euro. Le statistiche raccolte dalle associazioni in difesa dei consumatori prevedono che ogni famiglia in media spenderà 621 Euro, 36 in più rispetto all’anno scorso. Nelle scuole medie i tetti di spesa sono invariati rispetto al 2004: 280 Euro per la prima classe, 108 per la seconda, 124 per la terza. Per quanto riguarda le superiori, poi, da due anni non esistono più i tetti di spesa e il rincaro continua a crescere, poiché comprende anche il costo di vocabolari di greco e di latino per i licei classici e scientifici, e di supporti e materiali vari per gli istituti tecnici e professionali.

Anche ad Orvieto la soglia dei 400 Euro in alcuni istituti superiori rischia di essere superata: si va infatti dagli oltre 175 Euro di spesa per i libri della prima classe del professionale, ai circa 280 per le medie, fino agli oltre 415 per il quarto ginnasio.
Dietro al fantomatico corredo scolastico, sempre più “simile” a quello nuziale, si nasconde poi lo spettro delle mode, il segno dei tempi, la persuasività del martellamento pubblicitario che tira in ballo discorsi sociologici del tipo “sono griffato, quindi sono”, e considerazioni sull’appartenenza ad un gruppo gerarchico e l’etichettatura sociale che deriva da un semplice acquisto. Per uno zainetto di tendenza si va dai 30 ai 50 Euro, ma c’è persino quello con lettore mp3 che sfiora i 100.
In cima alla lista dei desideri dei più piccoli quest’anno regnano i muscolosi divi del wrestling, le streghette Winxs e l’orsetto Winnie Pooh, i teen ager invece ambiscono al kit di “Tre Metri Sopra il Cielo” e ai “Baci & Abbracci” del calciatore Vieri. Non tramontano invece Seven, Invicta, Eastpak e aumenta il popolo degli aficionados di Smemoranda e Comix.

Insomma tra costi obbligati e beni di lusso indotti, occorre attrezzarsi per la sopravvivenza economica. Ecco, quindi, che anche fra gli studenti della Rupe (e del comprensorio) prende piede la tendenza nazionale del mercato dei libri usati e s’improvvisano trattative di compra-vendita, permute fatte in casa dove il risparmio può variare dal 30 al 50% rispetto al prezzo di copertina, senza passare per librerie intermediarie (che comunque sul territorio scarseggiano).
È la necessità e la volontà di risparmiare che affinano lo spirito di iniziativa nei giovani, sempre pronti a far fiorire le bacheche di annunci e foglietti volanti e a scambiarsi numeri di cellulari di potenziali acquirenti. Con i ricavati ottenuti, poi, si corre a comprare altri libri, sperando che i docenti abbiano deciso di adottare da un anno all’altro lo stesso libro di testo. E se qualcuno ha un fratello?! Le spese si moltiplicano per due!

Chissà se a livello locale potrebbe avere successo il progetto che vede duecento istituti superiori del meridione sostituire i tradizionali e voluminosi tomi di italiano e matematica con nuovi strumenti di apprendimento digitale, i cosiddetti “learning objects”, disponibili in una Libreria Virtuale Nazionale, il “marketplace”, su pc e lavagne elettroniche?