economia

La guerra del cioccolato

giovedì 23 ottobre 2003

Si svolgerà dal 16 al 26 ottobre a Perugia, Todi, Gubbio e Orvieto, “Altrocioccolato 2003”, ovvero l’altro modo di fare festa al cioccolato “per ridare il sapore della dignità ai nostri consumi”. Si tratta di una manifestazione in totale contrapposizione che si svolgerà in contemporanea ad Eurochocolate, una “campagna in movimento” (dal 16 al 18 a Perugia, dal 19 al 21 a Todi, il 22 e 23 a Gubbio, il 24 e 25 ad Orvieto, dal 24 al 26 di nuovo a Perugia per il gran finale) che vedrà abbinate musica, teatro, mostre, attività ludico-informative per le scolaresche, giochi per bambini, cene a tema, mercati del commercio equo e solidale e dei prodotti biologici locali, dibattiti, azioni di sensibilizzazione e diffusione di materiale informativo

. Il messaggio del “cioccolato alternativo” è chiaro: “Proporsi come alternativa a quello delle multinazionali che partecipano ad Eurochocolate, una kermesse consumistico-commerciale che da 10 anni propina un’immagine della produzione, della commercializzazione e del consumo di cacao assolutamente falsa, nascondendo lo sfruttamento e l’assenza di diritti per coloro che lavorano nella filiera del cioccolato”.

 Insomma una ‘battaglia’ commerciale in piena regola, quella di “Altrociocolato”, che per l’occasione ha anche lanciato una raccolta di firme contro Eurochocolate e tutte le manifestazioni di simile origine incentrate sul consumismo sfrenato. Dell’iniziativa sono protagonisti i Giovani Comunisti del Cantiere Sociale X-Lab, la Cooperativa Monimbò, Forocontadino e Altragricoltura, che chiedono ufficialmente al Comune di Perugia di non dare appoggio agli eventi che favoriscono le multinazionali che “violano la dignità dell’uomo e dell’ambiente”.

La petizione ha già raccolto centinaia di firme in una decina di giorni. “Eurochocolate – dicono gli organizzatori – è una fiera commerciale, una vera e porpria occupazione della città. Invitano gli italiani a mettersi in moto pagando salato ciò che si può comprare a minor prezzo in un qualsiasi negozio, mentre nei paesi produttori del cacao la gente muore di fame. Uno spettacolo ignobile che causa disagi ai residenti e a chi frequenta Perugia in questi giorni”. “Lo scorso anno – dice Marco Monimbò dell’omonima cooperativa – la nostra iniziativa si chiamava Equochocolate, ma gli organizzatori di Eurochocolate quest’anno ci hanno anticipato e hanno depositato il nome. Così abbiamo dovuto cambiarlo. Quindi ci hanno contattato per una collaborazione nella loro manifestazione, offrendoci spazi gratuiti e chiedendoci di produrre il cioccolatino ufficiale della manifestazione. Abbiamo subito rifiutato. Centinaia di lavoratori umbri lavorano per le multinazionali, lo sappiamo e non vogliamo demonizzarle. Ma vogliamo che per i lavoratori vengano applicati equi codici di condotta”.


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