In difesa del tartufo
Pubblichiamo il testo di un'interrogazione presentata dal consigliere provinciale della Margherita Andrea Scopetti con la quale si sollecitano una serie di misure per salvaguardare il tartufo bianco:
PREMESSO
Che la produzione di tartufo bianco costituisce una peculiarità di rilevante interesse economico per alcune aree del territorio provinciale, sia per la sua raccolta e commercializzazione che per la sua valorizzazione in ambito gastronomico e nel settore dei prodotti tipici;
CONSIDERATO
Che, sebbene sia prioritaria la sua tutela e salvaguardia, ad oggi non esistono norme specifiche che possano evitare la distruzione degli ambienti naturali ove cresce, salvo quanto previsto dall’art. 14 – comma 8 – del R.R. n° 7/2002 (regolamento regionale inerente le attività silvopastorali), limitato comunque alla possibilità di vietare l’esbosco dei prodotto forestali lungo fossi e corsi d’acqua (procedura a carico delle Comunità Montane competenti per territorio);
Che uno dei principali elementi di compromissione degli ambienti del tartufo bianco è rappresentato dalle utilizzazioni forestali, laddove in particolare vengono abbattute le piante simbionti e stravolti gli orizzonti umiferi in prossimità del micelio fungino;
CERTO
Che un’efficace azione di salvaguardia del tartufo bianco potrebbe essere ottenuta evitando il taglio
di piante di fasce boscate lungo i corsi d’acqua in aree vocate;
Che tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con apposite prescrizioni in sede di rilascio, da parte dei Comuni, delle autorizzazioni ai fini della tutela delle bellezze naturali e panoramiche, di cui al D. Lgs. 490/’99, in quanto l’aspetto paesaggistico non può essere scisso dalla relazione simbiotica esistente tra funghi e piante;
INVITA
I Comuni preposti al rilascio delle autorizzazioni ai fini ambientali di cui al D. Lgs. 490/’99 per le utilizzazioni di boschi in aree vocate per la produzione del tartufo bianco, a prescrivere il divieto di taglio di fasce boscate di adeguate dimensioni (almeno metri 5 per lato) lungo i corsi d’acqua presenti, nonché il divieto di realizzazione di linee di esbosco lungo gli stessi corsi, in quest’ultimo caso auspicando una intesa con le Comunità Montane competenti per territorio;
AUSPICA
Inoltre che vengano svolte adeguate azioni di sensibilizzazione verso i rispettivi proprietari, anche in collaborazione con le Associazioni interessate, nel caso di utilizzazioni boschive non soggette alle procedure suddette;
DECIDE
Di trasmettere il presente ordine del giorno ai Comuni ed alle Comunità Montane della Provincia di Terni e, per conoscenza, all’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Foreste.