economia

In difesa del tartufo

venerdì 17 ottobre 2003

Pubblichiamo il testo di un'interrogazione presentata dal consigliere provinciale della Margherita Andrea Scopetti con la quale si sollecitano una serie di misure per salvaguardare il tartufo bianco:

 

PREMESSO

Che la produzione di tartufo bianco costituisce una peculiarità di rilevante interesse economico per alcune aree del territorio provinciale, sia per la sua raccolta e commercializzazione che per la sua valorizzazione in ambito gastronomico e nel settore dei prodotti tipici;

 

CONSIDERATO

Che, sebbene sia prioritaria la sua tutela e salvaguardia, ad oggi non esistono norme specifiche che possano evitare la distruzione degli ambienti naturali ove cresce, salvo quanto previsto dall’art. 14 – comma 8 – del R.R. n° 7/2002 (regolamento regionale inerente le attività silvopastorali), limitato comunque alla possibilità di vietare l’esbosco dei prodotto forestali lungo fossi e corsi d’acqua (procedura a carico delle Comunità Montane competenti per territorio);

Che uno dei principali elementi di compromissione degli ambienti del tartufo bianco è rappresentato dalle utilizzazioni forestali, laddove in particolare vengono abbattute le piante simbionti e stravolti gli orizzonti umiferi in prossimità del micelio fungino;

 

CERTO


Che un’efficace azione di salvaguardia del tartufo bianco potrebbe essere ottenuta evitando il taglio

di piante di fasce boscate lungo i corsi d’acqua in aree vocate;

Che tale obiettivo potrebbe essere raggiunto con apposite prescrizioni in sede di rilascio, da parte dei Comuni, delle autorizzazioni ai fini della tutela delle bellezze naturali e panoramiche, di cui al D. Lgs. 490/’99, in quanto l’aspetto paesaggistico non può essere scisso dalla relazione simbiotica esistente tra funghi e piante;

 

INVITA

I Comuni preposti al rilascio delle autorizzazioni ai fini ambientali di cui al D. Lgs. 490/’99 per le utilizzazioni di boschi in aree vocate per la produzione del tartufo bianco, a prescrivere il divieto di taglio di fasce boscate di adeguate dimensioni (almeno metri 5 per lato) lungo i corsi d’acqua presenti, nonché il divieto di realizzazione di linee di esbosco lungo gli stessi corsi, in quest’ultimo caso auspicando una intesa con le Comunità Montane competenti per territorio;

 

AUSPICA

Inoltre che vengano svolte adeguate azioni di sensibilizzazione verso i rispettivi proprietari, anche in collaborazione con le Associazioni interessate, nel caso di utilizzazioni boschive non soggette alle procedure suddette;

 

DECIDE

Di trasmettere il presente ordine del giorno ai Comuni ed alle Comunità Montane della Provincia di Terni e, per conoscenza, all’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Foreste.