economia

Crescere ancora nel territorio

mercoledì 24 settembre 2003

I vertici della Cassa di Risparmio hanno presentato il bilancio sociale dell’ente che non racchiude solamente i dati relativi alla contabilitŕ, ma anche numerose altre informazioni economiche relative all’organizzazione interna dell’ente e ai rapporti con il territorio. Presenti all’incontro, il direttore generale della Cro Bruno Pecchi (nella foto), il presidente della banca avvocato Giovanni Guariglia ed il presidente della Fondazione Cro Torquato Terracina che detiene il 27,4% delle quote dopo la cessione alla Carifirenze per 120 miliardi del 72 % delle quote.

L’andamento gestionale.

"Con la presentazione del bilancio sociale che č stato distribuito in 500 copie e spedito a tutti i dipendenti, abbiamo voluto dare un segnale di apertura verso l’esterno e di trasparenza - ha detto il presidente Guariglia - se avessimo voluto presentare un documento relativo all’andamento gestionale non avremmo del resto scelto questo momento che non č certo tra i migliori anche se le previsioni sono buone ed i meccanismi di riorganizzazione interna daranno ottimi frutti che dovrebbero essere giŕ visibili con la prossima relazione semestrale". Bruno Pecchi ha ricordato la grande importanza che la Cassa di Firenze attribuisce all’investimento fatto ad Orvieto.

I piani per il futuro

"La linea strategica che continueremo a seguire anche nel prossimo futuro continuerŕ ad essere quella di rafforzare la nostra presenza nel territorio di riferimento puntando anche sulla riorganizzazione aziendale" ha aggiunto il direttore generale. Il costo del lavoro continua a rappresentare un elemento rilevante nel bilancio della banca. Nel 2002 al personale (alla cassa lavorano nel complesso 168 persone) sono andate risorse per poco meno di dieci milioni di euro. I dirigenti della Cro hanno sottolineato come questa impostazione significhi riversare comunque importanti risorse a favore della realtŕ sociale orvietana. Tra i progetti in cantiere c’č anche quello di continuare nel settore intrapreso per garantire una formazione ai massimi livelli del personale. Per quanto riguarda il numero delle filiali che oggi sono 35, č intenzione dell’ente continuare nell’espansione in Umbria e nel Lazio a partire da Civita Castellana dove si conta di aprire entro la fine dell’anno.

 

Lo stato di salute dell’economia orvietana.

A margine della presentazione del bilancio sociale, Bruno Pecchi e Giovanni Guariglia hanno espresso la loro opinione anche sullo "stato di salute" dell’economia e dell’imprenditoria della zona. "L’imprenditoria orvietana avrebbe bisogno di maggiore dinamismo ed intraprendenza invece continuniamo ad avere come elementi portanti il turismo e l’industria che vino che, peraltro, sta dimostrando nell’ultimo periodo una grande capacitŕ di rinnovarsi - ha detto il direttore generale - secondo la mia opinione non sarebbbe sbagliato puntare su alcune realtŕ industriali da poter collocare nella zona artigianale. Penso, ad esempio, alla meccanica di precisione che ha fatto la fortuna di altre zone e che non rappresenta certo un pericolo dal punto di vista delle caratteristiche ambientali. Non si puň dire che l’economia orvietana sia in crisi, ma che stia attraversando una lunga fase di stasi quello sě, soprattutto se si fa il confronto con analoghe realtŕ molto piu’ vive ed intraprendenti". Secondo Guariglia invece: "Lo sviluppo industriale ha la necessitŕ di appoggiarsi su una base preesistente e da una particolare vocazione in tal senso. Sicuramente sarebbe possibile fare di piu’ nello sviluppo dell’economia. Noi stessi lo diciamo spesso agli imprenditori: sottoponeteci i vostri progetti. Noi siamo pronti a finanziare le idee che possono rivelarsi vincenti".