economia

La triste estate orvietana

mercoledì 23 luglio 2003
L'estate orvietana è un mortorio assoluto. Lo dicono tutti da anni e gli orvietani se le sentono ripetere anche dai turisti. Se non fosse per la rassegna cinematografica all'aperto che si tiene da anni all'arena Cornelio o per la manifestazione di Dinner Music Summer ospitata alla Penisola di Corbara con un attraente abbinamento tra cucina e musica, si potrebbe tranquillamente affermare che l'estate orvietana non offre la minima possibilità di svago.

E' vero che esiste sempre la manifestazione di musica classica ospitata in vari angoli del centro storico, ma non si tratta certo di un evento in grado di animare la vita di tutta la città e, magari, attrarre qualche centinaio di persone da fuori oltre che rappresentare anche un'attrattiva turistica per una città che di turismo dovrebbe vivere e non solo sopravvivere.

Eppure basta guardare appena fuori dei propri confini per reedersi conto di quanto sia elevato il dinamismo di altre realtà. Da Todi, a Montalto, da Radicofani a Civitella d'Agliano, tutte le cittadine si impegnano per offrire un calendario di manifestazioni estive all'insegna degli spettacoli, della cucina o della cultura. Spesso anche di un riuscito mix tra tutti questi elementi.

Non è certo un caso che l'indice di permanenza medio del turismo, ovvero il paramentro che misura il tempo di permanenza in una determinata località, è ad Orvieto il piu' basso dell'Umbria, a quota 1,6 giorni. E poi ci si lamenta ancora, dopo decenni di questa storia trita e ritrita, del turismo "mordi e fuggi".