economia

Turismo in caduta libera

venerdì 18 luglio 2003
Con un valore pari a 1,6 giorni l'ndice di permanenza medio nelle strutture ricettive dell'Orvietano continua ad essere quello piu' basso fra tutte le città dell'Umbria a vocazione turistica.

Una dimostrazione evidente di come il carattere "transitorio" del turismo orvietano continui ad essere ancora la vera spina nel fianco del settore dopo decenni di discussioni intorno a questo tema senza che, evidentemente, sia stata ancora trovata una soluzione soddisfacente.

Di questo dato di fatto ha preso consapevolezza il nuovo direttivo del consorzio Orvieto Promotion che si propone una serie di iniziative in grado di rivitalizzare sia la bassa stagione sia di animare un pò l'estate orvietana che continua da anni ad essere quella piu' "depressa" dell'Umbria.

Secondo il presidente regionale della Confesercenti, Sandro Gulino, quest'anno si sconta anche un'evidente riduzione delle presenze straniere: "Il calo riguarda soprattutto i tedeschi ed i giapponesi che, finora, non si sono visti quasi per niente soprattutto a causa della crisi economica che si fa sentire nei rispettivi paesi.

Questo stato di cose - aggiunge Gulino - si sta ripercuotendo negativamnete anche sulla stagione dei saldi ed i primi segnali in tal sesnso già si stanno vedendo".

La flessione delle permanenze negli alberghi è stimata in circa un punto percentuale in meno rispetto agli scorsi anni mentre il settore dell'agriturismo continua a filare con il vento in poppa anche se l'exlpoit del turismo verde non è poi tale da riusciere a compensare la riduzione di lavoro e fatturato che si continua a registrare nelle strutture ricettive tradizionali, ovvero gli alberghi.