economia
Agricoltura orvietana in buona salute
giovedì 20 febbraio 2003
Rimame sempre il settore trainante nell'economia orvietana e, tutto sommato, le cifre relative al suo andamento decennale possono essere considerate abbastanza soddisfacenti. Il censimento effettuato dall'Istat fotografa una realtà composta da oltre seimila e duecento aziende le cui dimensioni sono però estremamente ridotte dal momento che prevale la conduzione familiare.
Una situazione diffusa abbstanza omogeneamente in tutto il territorio del comprensorio e che, dunque, fa sì che l'agricoltura non veda incrementare la propria importanza in termini di posti di lavoro. Anzi. Rispetto all'ultimo censimento del 1990, le giornate di lavoro si sono infatti ridotte di oltre il dieci per cento.
La flessione complessiva del comparto agricolo è però molto meno marcata rispetto a quanto è stato riscontrato nel ternano e nell'intera Umbria. Anche le modalità di commercializzazione dei prodotti dell'orvietano differiscono da quelle degli altri territori dove prevale la vendita ad altre imprese commerciali ed industriali mentre nel caso orvietano la vendita avviene perlopiu' attraverso organismi associati.
La maggior parte delle superfici coltivate viene occupata da seminativi e orti familiari per una percentuale pari al 23,2% mentre per il 23% si tratta di coltivazioni legnose e per il 18,3 % di prati e pascoli.
Una situazione diffusa abbstanza omogeneamente in tutto il territorio del comprensorio e che, dunque, fa sì che l'agricoltura non veda incrementare la propria importanza in termini di posti di lavoro. Anzi. Rispetto all'ultimo censimento del 1990, le giornate di lavoro si sono infatti ridotte di oltre il dieci per cento.
La flessione complessiva del comparto agricolo è però molto meno marcata rispetto a quanto è stato riscontrato nel ternano e nell'intera Umbria. Anche le modalità di commercializzazione dei prodotti dell'orvietano differiscono da quelle degli altri territori dove prevale la vendita ad altre imprese commerciali ed industriali mentre nel caso orvietano la vendita avviene perlopiu' attraverso organismi associati.
La maggior parte delle superfici coltivate viene occupata da seminativi e orti familiari per una percentuale pari al 23,2% mentre per il 23% si tratta di coltivazioni legnose e per il 18,3 % di prati e pascoli.
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