economia

Un progetto per lo sviluppo dell'Orvietano

lunedì 17 febbraio 2003
Questo il positivo risultato raggiunto nel corso di una riunione, tenutasi questa mattina a Palazzo Bazzani e coordinata dal Presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, cui hanno preso parte gli Assessori provinciali competenti, i Sindaci dei Comuni dell’Orvietano ed il Presidente della locale Comunità Montana, Valentino Filippetti.

Tutti i partecipanti all’incontro hanno ritenuto essenziale lavorare in maniera coordinata per la predisposizione di un progetto che utilizzi tutte le linee di finanziamento disponibili, che riguardi tutto il territorio e sia impostato sulla filiera turismo-agricoltura-ambiente.

E’ stato, inoltre, costituito un “Comitato Tecnico” al quale parteciperanno i dirigenti competenti per materia dell’Amministrazione provinciale e degli altri Enti interessati ed esperti esterni. Tale organismo sarà chiamato ad individuare i progetti concreti aventi valenza di area, le linee di finanziamento necessarie e le ipotesi gestionali, tenendo conto di quanto già realizzato con i fondi dell’”obiettivo 2” del precedente documento di programmazione e delle proposte già elaborate dagli stessi Enti.

Al termine della riunione è stato conferito il mandato al Presidente della Provincia di chiedere alla Regione dell’Umbria un indirizzo per la costituzione di un “Piano Integrato Territoriale” che riguardi l’area in questione, tenendo presente che la stessa è ricompresa nella programmazione negoziata prevista dal “Patto Territoriale VATO” e che, come tale, ha caratteristiche oggettive che consentono –anche secondo i criteri del “Piano di sviluppo dell’Umbria”- una individuazione specifica, tenendo conto di tale esperienza e della disponibilità ad integrarsi con i territori umbri del “Patto VATO” (Trasimeno).

“Si tratta di un’occasione di notevole rilevanza per il territorio –fa notare il Presidente Cavicchioli- in quanto i fondi comunitari avranno in futuro modalità di accesso senz’altro più restrittive con l’ingresso di nuovi Stati nell’Unione, e di un modo di lavorare estremamente corretto e proficuo, basandosi sulla collaborazione tra Enti pubblici, parti sociali e forze economiche, che può produrre risultati positivi essendo diretto ad ottimizzare le risorse in un’ottica di programmazione organica di aree aventi vocazioni compatibili ed interessi comuni”.

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