economia

I Ds della rupe contro l'Ue

martedì 25 giugno 2002
Nella seduta del 19 giugno u.s., il Consiglio Comunale ha approvato ( n. 8 favorevoli, n. 7 astenuti: Turreni, Ermini, Fella, Olimpieri, Gialletti, Barbabella, Ranchino) l'ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare del Democratici di Sinistra relativo alla modifica della direttiva europea sull'introduzione delle viti transgeniche. Come noto, nel febbraio scorso a Bruxelles, il Consiglio dei Ministri dell'Educazione dell'Unione Europea ha approvato una direttiva per l'introduzione di viti transgeniche che stabilisce le procedure per l'autorizzazione UE dei materiali di propagazione della vite, inclusi quelli che hanno subito una modificazione genetica.

Il Consiglio Comunale di Orvieto, che nel 2000 dichiarò "la Città di Orvieto contraria alla produzione, consumo e commercializzazione di prodotti transgenici" vietando su tutto il territorio comunale sperimentazioni e coltivazioni di piante Frankestein ed esercitando sugli stessi il controllo e la vigilanza affinché vengano scongiurati pericoli di inquinamento genetico da coltivazioni confinanti, ha ritenuto che la normativa europea in questione abolisce il "principio di precauzione" mettendo a rischio la salute dei cittadini e la qualità della tradizione vitivinicola orvietana.

Pertanto, il Consiglio Comunale di Orvieto - città che è tra i soci fondatori dell'Associazione Italiana delle Città del Vino e che fa della qualità agricola una caratteristica irrinunciabile - impegna il Sindaco, la Giunta, il Presidente dell'Assemblea Civica, ad intraprendere tutte le azioni possibili nelle sedi istituzionali preposte e presso le associazioni di categoria, per modificare la direttiva europea sull'introduzione delle viti transgeniche.