economia

Batosta sul vino orvietano, l'UE approva la vite transgenica

martedì 26 febbraio 2002
di Marco Cannavò
Dopo la crisi del vino bianco, centro del dibattito del summit del 20 febbraio scorso, una nuova spada di Damocle pende sul collo delle bottiglie. L'Unione europea ha approvato, lo scorso 14 febbraio a Bruxelles, una direttiva con la quale si introduce la possibilità di coltivare viti transgeniche. Una decisione che ha provocato la dura reazione di molte associazioni di vitivinicoltori italiani e che potrebbe arrecare enormi danni all'"Orvieto". Il politico più preoccupato è il capogruppo dei Democratici di sinistra Massimo Frellicca che sollecita una mobilitazione istituzionale per scongiurare una situazione i cui risvolti negativi sono difficili anche da immaginare. Eppure in tutto questo clima da tempesta per i vini orvietani una possibilità di rilancio arriva dall'Oriente. Il manager Oscar Marchisio, esperto di economia con la Cina, crede nel gemellaggio Orvieto-Yantai la città del vino Cinese. Marchisio sostiene che il nostro vino ha tutte le carte in regola per essere lanciato sul mercato orientale e contrastare il monopolio vinicolo di Stati Uniti e Francia.