TRADIZIONI
cultura

Paolina, Fernanda e Gigliola non rinunciano all'allestimento dei Sepolcri

mercoledì 8 aprile 2020
di Davide Pompei
Paolina, Fernanda e Gigliola non rinunciano all'allestimento dei Sepolcri

I meno giovani, sopratutto se abitavano nelle campagne, ricordano bene questa tradizione secolare e le lunghe camminate a piedi per visitare i luoghi dove venivano allestiti. Nelle chiese di Lugnano in Teverina, così come in quelle di tanti altri borghi del Centro Italia, la Quaresima è sempre stata anche tempo di preparazione dei cosiddetti Sepolcri di Pasqua, impiegando lenticchie o grano e allestendo l'Altare della Reposizione, luogo di adorazione e preghiera a cui recarsi in visita.

"Era uno degli appuntamenti più importanti dell’anno – spiega il vicesindaco, Alessandro Dimizianitanto che tra i contadini che coltivavano le pianticelle con questa peculiare modalità, c’era una sorta di gara a chi le realizzava più belle. Questo richiedeva una certa perizia dal momento che venivano coltivate in condizioni innaturali". Con tutta probabilità, era così già nel Medioevo come lascia intendere l'antico Statuto della Terra di Lugnano del 1508.

Al Libro Quinto delle Cose Straordinarie stabilisce, infatti, tutti i giorni festivi e feriali dell’anno in cui ogni cittadino era tenuto a non lavorare in nome della Beata Vergine, compresi i giorni della Pasqua di Resurrezione. Per la forte devozione – più o meno consapevole retaggio del sistema agreste – che si aveva in quei tempi, anche le piccole cose avevano un fine venerazionale, a volte sacrificale in onore di questo o quel santo.

Sta di fatto che qui la ricorrenza è ancora oggi molto sentita. Il paese, infatti, si mobilita per l'organizzazione dei Quadri Viventi della Via Crucis che quest'anno, purtroppo, non vedranno luce per via delle misure di contenimento del contagio da Coronavirus che vietano gli assembramenti. E non vedono luce neanche le piccole creature vegetali che Paolina, Fernanda e Gigliola – "le meno giovani del nostro paese, portatrici sane delle vecchie usanze" – hanno preparato.

L'emergenza in corso non ha evidentemente fermato il sentimento di chi, con dedizione e impegno, ama dare un seguito alle tradizioni ereditate. Gesti semplici ma sentiti da conoscere, apprendere e apprezzare, come la preparazione degli addobbi. "I semi – spiega una delle tre signore, mentre controlla il risultato – vengono piantati in un vaso agli inizi della Quaresima. Si riempe il vaso di terra per tre quarti e si fanno due strati di lenticchie e veccia, o grano, ricoperti ancora dal terriccio fresco.

Vengono fatti crescere al buio, in modo tale che assumano colori chiari biancastri, forme inusuali che tendono in senso orizzontale, irregolare, appunto per l’assenza di luce". La mattina del Giovedì Santo, le piante così cresciute, con queste singolari conformazioni, si portano nelle chiese per ornare gli altari dove è custodita l’Eucarestia. In passato tutte quelle del centro storico, oggi solamente nella Collegiata di Santa Maria Assunta. Altri vasi, però, adornano i quadri viventi.