cultura

Appello al Governo da parte di artisti e organizzatori di eventi culturali

sabato 4 aprile 2020
Appello al Governo da parte di artisti e organizzatori di eventi culturali

"Stiamo vivendo un’emergenza sanitaria a livello mondiale. Tutti noi speriamo che, nel più breve tempo possibile, la vita possa tornare a livelli relativamente normali e accettabili, anche se siamo consapevoli del fatto che non saranno più quelli di prima per un lungo periodo. Ci sarà da fare i conti con tante altre problematiche: sociali, psicologiche e, non da ultimo, economiche e finanziarie.

È evidente che, dopo l’emergenza sanitaria, ci sarà da affrontare quella economica che non potrà lasciare indietro nessuno senza le inevitabili conseguenze che già oggi sono sotto gli occhi di tutti: danni economici che colpiscono tutte le categorie, senza distinzioni! Quali saranno le misure che verranno adottate? Riguarderanno tutte le categorie produttive?

Nello specifico, vorremmo aprire una riflessione sul settore degli eventi e delle manifestazioni che si svolgono all’aperto che, ogni anno, coinvolgono moltissime persone. Non parliamo solo di spettacolo e intrattenimento ma anche di attività culturali, fieristiche, sociali e di eventi legati al culto religioso, focalizzando in particolare la nostra attenzione sulla conseguente filiera economica che, tutti insieme, sono in grado di attivare.

Qualora venga risolta la questione legata al contagio e le attività principali potranno ripartire, si ritiene che lo stesso potrà accadere per lo spettacolo, le fiere, le manifestazioni religiose e culturali? Gli eventi pubblici all’aperto, come le varie forme di spettacolo legate ai teatri, ai cinema e ai musei, non possono e non devono essere considerati “attività accessorie”, poiché mettono in moto una macchina organizzativa, produttiva e imprenditoriale che coinvolge i territori, le imprese piccole e medie, gli esercizi commerciali, le strutture ricettive, oltre ad un cospicuo numero di operatori culturali, artisti, tecnici e artigiani che, sommati su tutto il territorio nazionale, sfiora le diverse migliaia di unità. Inoltre le ricadute e il giro di affari, o meglio, l’indotto e il movimento in termini di denaro arrivano a toccare cifre molto importanti.

Pertanto, alla luce di quanto espresso finora, chiediamo con forza che il Governo consideri il coinvolgimento delle parti sociali di questo ambito nelle decisioni che verranno prese riguardo il ritorno alla normalità del Paese. Con la crisi iniziata a Marzo molti eventi già confermati sono stati cancellati e soppressi, altri ancora spostati a “data da destinarsi” (modo elegante per dire che non si terranno!)

Chiediamo, inoltre, che ci venga data la possibilità, come operatori dello spettacolo, di portare avanti l’organizzazione e la realizzazione degli eventi nel rispetto delle precauzioni necessarie che ci verranno indicate. In questo modo non sarà necessario ricorrere a particolari sforzi finanziari, purché si riesca a riprendere l’attività in tempo per salvare la stagione 2020 partendo dal prossimo mese di giugno.

Nel caso, invece, dovesse verificarsi un blocco delle attività, sarà necessario un confronto diretto tra operatori e istituzioni per trovare soluzioni che possano fornire sostegno concreto a tutti quei soggetti che, a vario titolo e in percentuale diversa, vedranno perduti gli introiti necessari non solo alla mera attività organizzativa ma anche – e soprattutto – al proprio sostentamento.

Quello che proponiamo, dunque, come primo concreto passo, è la creazione di un elenco o un database nel quale inserire manifestazioni e eventi dal vivo di vario genere, con particolare attenzione a quelle rievocative-culturali e di attività legate ai Teatri, ai Musei e ai Cinema.

A questo elenco potrà essere allegato anche il bilancio eo una documentazione sull’indotto che ogni evento genera così da avere, alla fine, una cifra totale che verrà portata all’attenzione degli organi preposti e dei rappresentanti politici governativi. In questo modo si potrà far pesare sul piatto della bilancia la perdita che la soppressione o la mancanza di queste attività comporterà in molti settori, per molte realtà e, soprattutto, per tanti nuclei familiari.

Inviamo questo appello per sensibilizzare tutte le realtà che sono coinvolte, a vario titolo, nell’organizzazione di eventi, manifestazioni, spettacoli dal vivo che godono di una cospicua affluenza di persone, indirizzando il messaggio anche a tutti quelli che, di conseguenza, traggono vantaggi, benefici e introiti dalle attività sopra menzionate:

Alle proloco
Alle parrocchie
Alle associazioni
Agli ingegneri dei piani di sicurezza
Ai service audio
Ai fornitori
Agli artigiani
Ai tecnici specializzati
Agli operai
Ai commercianti
Ai ristoratori
Ai bar
Agli albergatori di piccole medie e grandi strutture nonché di case vacanze B&B
Alle realtà sociali di volontariato dei vari territori
La Croce Rossa

E da ultimo, non certo per ordine di importanza, gli artisti a tutti i livelli e di tutti gli ambiti. Per rendere concreto ed efficace quanto finora esposto, abbiamo creato una pagina Facebook dove far incontrare tutte le persone che vorranno unirsi per dare voce a questo “macrosettore” che è l’industria italiana dello spettacolo! https://www.facebook.com/EmergenzArtisti/

Ti chiediamo di condividere il più possibile questo messaggio per creare un gruppo forte e coeso in grado di portare avanti istanze e di essere ascoltato nelle opportune sedi istituzionali. Segui la pagina e tieni attive le notifiche (è l’ennesima pagina ma per una volta potrebbe essere usata in modo costruttivo!).

Verranno condivise solo le informazioni essenziali per coordinare le mosse future. Se anche tu hai a cuore il futuro di questo Paese a livello artistico e culturale e ne sei in qualche modo coinvolto, aiutaci ad avere una forma concreta per agire a vantaggio di tutti. Grazie!".

Fonte: EmergenzArtisti