GIORNALISMO
cultura

Anche l'Archivio Maoloni alla mostra "Piccoli tasti, grandi firme"

venerdì 31 maggio 2019
di Davide Pompei
Anche l'Archivio Maoloni alla mostra "Piccoli tasti, grandi firme"

Dino Buzzati, Camilla Cederna, Indro Montanelli, Oriana Fallaci, Gianni Brera, Pier Paolo Pasolini, Enzo Biagi, Giorgio Bocca, Beppe Viola, Mario Soldati. "È – o meglio, era – la stampa, bellezza!". Nomi indimenticati e indimenticabili, quelli transitati per i corridoi delle redazioni che furono, tra rotative, telefonate e inchieste. Quando i social network erano ancora di là da venire, il giornale un'istituzione e il giornalista una voce autorevole.

Con intento celebrativo – ma senza nostalgie di maniera – e stimolo ad un ritorno alla qualità, apre i battenti venerdì 31 maggio, per richiuderli martedì 31 dicembre, al Museo Civico “Pier Alessandro Garda” di Ivrea la mostra "Piccoli tasti, grandi firme. L’epoca d’oro del Giornalismo Italiano (1950-1990)". Un percorso espositivo che propone una pagina particolare della grande tradizione della stampa italiana e si offre come spunto di riflessione sul presente dell’informazione.

Realizzata dal Comune di Ivrea con il contributo della Fondazione Guelpa, l'allestimento curato da Luigi Mascheroni in collaborazione con Corinna Carbone che sarà inaugurato in concomitanza con l'avvio del festival "La Grande Invasione", racconta la storia di un Paese e le "penne" che quella storia l'hanno scritta. (Ri)leggendo pagine che, per qualità dell'informazione e della scrittura, sono considerate i migliori esempi di un mestiere oggi sfuggito ad ogni regola.

È il fermento culturale respirato a cavallo tra gli anni '50 e '90, dalla diffusione della mitica Lettera 22 e le diverse macchine da scrivere portatili a marchio Olivetti alla graduale introduzione dei computer. "Una stagione – sostengono gli organizzatori – che può ancora proporsi come esempio e confronto in un momento come quello attuale in cui il giornalismo della carta stampata vive una crisi profonda". Ad acuirla, la rapidità non sempre attendibile di Internet.

La riduzione drastica della pubblicità. E poi una pioggia battente di notizie, ultim'ora, commenti, tweet, fotogallery, video, polemiche, scandali, consigli dell’esperto e fake news. "In questo flusso di narrazione ubiqua, anzi di storytelling - rischiamo di perdere un’antica abitudine: il piacere di raccontare (e leggere) le storie, e soprattutto le storie ben scritte". Ecco, allora che il percorso della mostra aiuta a ritrovare questo gusto.

In mezzo a macchine per scrivere, taccuini, agende, dattiloscritti, pagine di giornale, ritagli, riviste, vignette, disegni, caricature, fotografie e video, si riscopre “il sale del giornalismo”. E la presenza di documenti e progetti prodotti da Pier Giorgio Maoloni, "l'architetto dei giornali" per le più importanti testate della carta stampata tra cui la famosa prima pagina de "Il Messaggero" del luglio 1969 dedicata allo sbarco sulla Luna ed esposta anche al MOMA di New York.

"La presenza all’evento di Ivrea di alcuni prestigiosi documenti provenienti dall’archivio professionale del celebre e creativo designer di giornali – spiegano dal Comune – sta a sottolineare il ruolo innovativo da lui svolto nella storia dell’informazione e della comunicazione, ma anche l’avvio delle attività a cui è esplicitamente finalizzata la donazione fatta a questo Ente dagli eredi, come segno del profondo legame con la sua città natale di quello che viene considerato unanimemente come uno dei grandi padri della grafica italiana della seconda metà del Novecento". Sua, l'idea di "Orvieto Città Narrante".

Scopo della donazione, di cui si sta ultimando la procedura della concessione in comodato d’uso, è l’esclusiva salvaguardia, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale lasciato per trasmetterne la memoria attraverso iniziative che favoriscano la più ampia visibilità e fruibilità. A dicembre 2018, a ottant’anni dalla nascita, era stato presentato al pubblico lo speciale patrimonio culturale lasciato in eredità alla città, di recente sistemato in uno spazio riservato a Palazzo dei Sette, e il progetto di un Archivio Maoloni come centro di attività e promotore di eventi e didattica. 

Per ulteriori informazioni:
www.museogardaivrea.it