cultura

Sposalizio dell'Albero, tra i sentieri del bosco e i meandri dell'anima

martedì 7 maggio 2019
di Davide Pompei
Sposalizio dell'Albero, tra i sentieri del bosco e i meandri dell'anima

Un antico cerro e una giovane quercia, adornati con veli e fiori selvatici. Circondati di primule e ginestre, rinnoveranno la loro unione secondo un rito secolare celebrato nel mezzo del bosco di Monte Fogliano, nel piazzale antistante l'Eremo di Sant'Angelo. È il cosiddetto Sposalizio dell'Albero – una cerimonia nuziale a tutti gli effetti, con tanto di confetti – decisamente originale e tra le feste popolari più celebri della Tuscia Viterbese quella che si rinnova mercoledì 8 maggio a Vetralla.

Le origini della manifestazione, gemellata con lo Sposalizio del Mare di Venezia, risalgono al 1368 e sono tutte legate a un diritto medievale di proprietà dei vetrallesi sulla selva e sull'eremo, al termine della quale le autorità presenti rogano un atto, firmato da testimoni autoctoni e forestieri, che sancisce il possesso dei vetrallesi sull'area. Nel caso in cui il matrimonio non venisse celebrato, automaticamente il diritto passerebbe nelle mani del vicino Comune di Viterbo.

All'inizio del XX secolo la cerimonia si era ridotta "ad una semplice compilazione di un rogito notarile al quale tiene dietro un modesto asciolvere nel refettorio dei frati su cui è scritto Silentium Perpetuimi". Nel XXI secolo la festa è stata ripristinata ai fasti originari, con adattamenti folk che costituiscono forma di attrattiva turistica. Alla cosiddetta "imbandigione", il rinfresco offerto, si accompagna una sfilata di sbandieratori, seguito da una schiera di cavalieri, dame e popolane.

La festa prende il via nella prima mattinata, proprio con il corteo di figuranti in costume che raggiunge l’eremo. Partenza alle 9.30 da Piazza Vittorio Emanuele insieme al complesso bandistico "Pistella" e agli alunni delle scuole. Intorno alle 11 in prossimità dell'eremo ha inizio la cerimonia dello sposalizio con cui la comunità vetrallese riconferma il possesso dei boschi donati da Papa Eugenio IV nel 1432, a discapito della popolazione viterbese che su quel territorio aveva delle mire.

Si prosegue alle 18 nella Chiesa di San Francesco, "tesoro della città di Vetralla di rinomata valenza architettonica", con la conferenza teatrale dedicata a Dante Alighieri e alla sua Divina Commedia "Canto I: La Selva Oscura" a cura dell'Associazione Culturale "Arte in Scena" e dell'attrice Marina Mariotti. Gli appuntamenti proseguiranno poi sabato 11 maggio alle 10 nella Sala Conferenze di Palazzo Zelli con l'incontro su "Le Pietre e il Bosco" per la salvaguardia dell'ambiente.

Seguono alle 16 al Museo della Città e del Territorio la presentazione del progetto “Le botteghe de 'na volta. Il maggio delle tradizioni popolari e artigianali vetrallesi” finanziato dalla Regione Lazio, alle 16.30 l'inaugurazione della mostra "Progetto di restauro della Chiesa di San Pietro a Norchia" a cura dell'architetto Valerio Ventura e alle 18.15 nella Chiesa di San Francesco il concerto di musica antica a cura del gruppo musicale "La Fontegara".

Per ulteriori informazioni:
0761.1460006 – prolocovetralla@libero.it
0761.146691 – comune.vetralla@legalmail.it