cultura

Nei palazzi del potere. Visita a Palazzo dei Priori, Palazzo Gallo e Palazzo di Vico

venerdì 22 marzo 2019
di Davide Pompei
Nei palazzi del potere. Visita a Palazzo dei Priori, Palazzo Gallo e Palazzo di Vico

Dal 1993 al 2018, le Giornate FAI di Primavera promosse dal Fondo Ambiente Italiano hanno contato qualcosa come 10.665.000 visitatori, oltre 130.000 volontari e più di 286.000 Apprendisti Ciceroni. Grazie a loro è stato possibile aprire 12.190 luoghi in più di 5.126 città. Saranno oltre 1.100 quelli aperti in via straordinaria sabato 23 e domenica 24 marzo per l'edizione 2019 che mobilità 430 località, 20 regioni.

Tra le aperture, figurano 296 luoghi di culto, 227 palazzi e ville, 30 castelli, 40 borghi e ancora 35 tra parchi, giardini, boschi e aree naturalistiche, 22 aree archeologiche, 23 tra campanili e torri, 44 piccoli musei, 11 biblioteche, 8 ex ospedali psichiatrici o antichi nosocomi, 12 teatri e 2 stadi. In tutti i luoghi, accessi prioritari per gli iscritti e per chi si iscrive in questa occasione. Ad essi sono rivolte 83 aperture esclusive, 15 iniziative dedicate, 31 le biciclettate in collaborazione con la Federazione Italiana Amici della Bicicletta.

Un tassello di questa enorme macchina organizzativa che in tutta Italia conta 19 Presidenze Regionali, 125 Delegazioni, 89 Gruppi FAI, 91 Gruppi FAI Giovani e 1 Gruppo FAI Ponte tra Culture, arruolando 40.000 Apprendisti Ciceroni nelle scuole di ogni ordine e grado, 7.500 volontari con il supporto di circa 2.000 volontari della Protezione Civile, è costituto dalla Delegazione FAI e dal Gruppo FAI Giovani di Viterbo che partecipano all'annuale appuntamento.

Lo faranno con orario continuato per entrambe le giornate, dalle 10 alle 17, aprendo le porte de "I Palazzi del Potere" in collaborazione con la Fondazione Carivit, la Regione Lazio e tutta una serie di realtà economiche e istituzionali, così come annunciato giovedì 21 marzo. Le visite guidate, anche in inglese, saranno a cura dei volontari narratori del FAI e ad ingresso gratuito. Chi vorrà potrà lasciare un'offerta libera – contributo suggerito, 3 euro – che andrà a sostenere il FAI nazionale nei suoi numerosi interventi di restauro.

Sul campo, per l'occasione, anche il Nucleo Volontariato Protezione Civile ANC, AEOPC Faul, Unità Cinofila da Soccorso e il Gruppo Tuscia Viterbo. Gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Pietro Vanni” di Viterbo offriranno il loro contributo di volontari alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, aiutando a dare la migliore accoglienza possibile ai visitatori e, al tempo stesso, vivendo un’esperienza altamente formativa.

Tre, le tappe a partire da Palazzo dei Priori (nella foto d'apertura), in Piazza del Plebiscito, sede del Comune di Viterbo e come tale maggiormente conosciuto. Merito anche della decorazione pittorica datata dalla fine del XVI secolo, che caratterizza gli ambienti interni dove venivano espletate le funzioni di governo: la Sala Regia, con scene mitologiche ed episodi della storia viterbese, la Sala della Madonna, con rimandi al Santuario della Madonna della Quercia, la Cappella del Comune, la Sala del Consiglio, la Sala Aurora e la Sala dei Paesaggi.

Con i suoi tre livelli fuori terra e il pregevole porticato, il palazzo fu realizzato sotto il pontificato di Sisto IV della Rovere. La sua impostazione è frutto degli interventi costruttivi succedutisi nel tempo, a partire dal 1264 fino al XVII secolo, quando fu sistemato il cortile interno su cui si affaccia il Loggiato del Piano Nobile e dove spicca la fontana a fuso in peperino del 1624, il cui disegno è attribuito all'artista viterbese Filippo Caparozzi.

E poi Palazzo Di Vico, in Via Sant'Antonio, con i suoi sotterranei utilizzati come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale dove, in collaborazione con il Nucleo Fotografico della Scuola Marescialli dell'Aeronautica Militare – Comando Aeroporto di Viterbo saranno allestiti pannelli e proiettate immagini del bombardamento sulla città, oltre che delle varie fasi del lavoro di restauro che è stato effettuato in questi anni, rivelando le stratificazioni. Preziosi i rilievi 3D forniti dallo Studio LC Arkè. Qui, fino al 1366 dimorò Giovanni Di Vico che fu anche Signore di Orvieto, in frequente contrasto con la Chiesa.

Coinvolta, infine, la vicina frazione di Bagnaia con Palazzo Gallo, edificato in Via Malatesta intorno al 1520 dalla famiglia romana omonima, secondo una struttura che si esprime in volumetrie essenziali: "l’aggetto dei due avancorpi, la rientranza della facciata nobilitata dallo slancio delle due colonne ioniche e delle quattro lesene che sostanziano una deliziosa loggia architravata dal soffitto ligneo a lacunari". In origine era un complesso di oltre venti ambienti dei quali sono rimasti solo due grandi saloni e due sale minori. In una stanza del lato corto gli affreschi presentano una Crocefissione databile al XVI secolo ed una immagine dell'Assunzione della Madonna. Sulle pareti corre un fregio ed il soffitto ligneo è decorato con le insegne delle famiglie Riario e Gallo.

Qui, oltre all'Associazione "Amici di Bagnaia Arte e Storia", saranno presenti anche gli studenti dell'Università degli Studi della Tuscia, quelli del corso di restauro del Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali e del Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo che hanno lavorato al recupero dell'antico soffitto ligneo, e il Gruppo FAI Giovani Viterbo, di recente costituzione. Saranno loro a narrarne storia e caratteristiche.

"Tre gioielli del nostro patrimonio – hanno sottolineato il sindaco di Viterbo Giovanni Arena e l'assessore ai lavori pubblici Laura Allegrini che siamo orgogliosi di poter mostrare e che bene si inseriscono nel lungo elenco dei luoghi aperti in via straordinaria. Quella del FAI è una manifestazione imponente, che porta a riscoprire, valorizzare e, in alcuni casi a far conoscere per la prima volta pezzi di storia, arte e cultura". Per questo, sposandone la mission, anche il Comune si è iscritto al FAI.

"Un gesto non scontato – ha osservato Lorella Maneschi, a capo della Delegazione FAI Viterbo – e nemmeno frequente da parte di una municipalità. Il ringraziamento per la sensibilità dimostrata va esteso a tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito all'organizzazione di un appuntamento particolarmente atteso non solo da chi segue tutto l'anno le attività del Fondo Ambiente Italiano e alle iniziative collaterali previste dalla manifestazione".

Per ulteriori informazioni:
www.fondoambiente.it