cultura

"Una Domenica alla Torre" di Chia e alla Casa di Luce di Pier Paolo Pasolini

martedì 5 febbraio 2019
di Davide Pompei
"Una Domenica alla Torre" di Chia e alla Casa di Luce di Pier Paolo Pasolini

"Ebbene, ti confiderò, prima di lasciarti, che io vorrei essere scrittore di musica, vivere con degli strumenti dentro la Torre di Viterbo che non riesco a comprare nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri, e lì comporre musica, l’unica azione espressiva forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà". Così annotava Pier Paolo Pasolini nel 1966 dopo aver scoperto il fortilizio medioevale abbandonato nel cuore della Tuscia.

Una "Casa di Luce" era quello che voleva realizzare quando nel 1970 riuscì ad acquistare i ruderi del Castello di Colle Casale, adiacenti la Torre di Chia, alta 42 metri. E questo fece, disegnando lui stesso l’abitazione addossata al murale rimasto – due ali affiancate alla torre mozza del castelletto scandite da pareti di legno e ampie vetrate – aiutato da un giovanissimo Dante Ferretti.

Un vero e proprio capolavoro di integrazione nel paesaggio, una casa di pietra e vetro mimetizzata fra le rocce e il verde della natura circostante in cui il poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista nato a Bologna e morto a Roma, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo, visse spesso negli ultimi anni della sua vita. Qui lavorò al romanzo rimasto incompiuto "Petrolio" (Einaudi, 1992) e a molte delle sue "Lettere Luterane".

Si innamorò del luogo nella primavera del 1964 girando le prime sequenze del film “Il Vangelo secondo Matteo”. Per le scene del battesimo di Gesù, infatti, scelse il torrente Castello che scorre sotto la Torre di Chia, nel territorio viterbese di Soriano nel Cimino. Adesso, in virtù di un accordo tra i proprietari e la Cooperativa Sociale "Il Camaleonte", la Torre di Chia e il castello-abitazione di Pasolini saranno aperti al pubblico una domenica al mese. "Una Domenica alla Torre"  è il titolo dell'iniziativa che aprirà le porte della Torre di Chia e della cosiddetta Casa di Luce.

I visitatori saranno accompagnati dagli operatori che racconteranno il luogo sotto molteplici aspetti. Un'opportunità, dietro prenotazione obbligatoria per rientrare nel limite stabilito di ingressi. La prima apertura è attesa per la giornata di domenica 17 febbraio. La prenotazione è obbligatoria in considerazione del fatto che è stato stabilito un limite massimo di ingressi, scaglionati in diversi orari da concordare telefonicamente a seconda delle disponibilità.

Proprio in questi giorni, intanto, sta prendendo quota la proposta di istituire il Parco Culturale Letterario "Pier Paolo Pasolini" che comprenda tutti i luoghi dalla Tuscia Viterbese dove persistono caratteri storici, identitari e paesaggistici legati sua alla presenza e contempli una serie di iniziative dislocate sui Comuni di Orte, Soriano nel Cimino, Tuscania e Bagnoregio.

Presupposto fondamentale, la modifica della Legge Regionale in materia di aree naturali protette attraverso l'inserimento di un articolo specifico che punti alla valorizzazione dei "siti culturali e paesaggistici". Per la verità, già da tempo esiste quello istituito e gestito dal Centro Habitat Mediterraneo Lipu Ostia nell'ambito della rete che, ad oggi, conta 24 Parchi Letterari riconosciuti dalla normativa come tali.

Per ulteriori informazioni e prenotazioni:
349.8774548 - 339.6097978 – info@ilcamaleonte.it