cultura

Bagnaia fa festa intorno al Focarone di Sant'Antonio

martedì 15 gennaio 2019
di Davide Pompei
Bagnaia fa festa intorno al Focarone di Sant'Antonio

I circa 60 giovani che compongono il Comitato "Sacro Fuoco di Sant'Antonio" di Bagnaia sono al lavoro da giorni affinché anche quest'anno la tradizionale festa invernale intorno alla catasta di legna - oltre 500, i quintali - alta 6 metri e larga 30, accenda di suggestione il borgo alle porte di Viterbo. Tra gli eventi più spettacolari della Tuscia, il Focarone torna in Piazza XX Settembre, mercoledì 16 gennaio.

Le procedure di accensione del gigantesco falò avranno inizio quando la Torre dell'Orologio segnerà le 18.30. Un'ora dopo, l'apertura degli stand gastronomici con cena tipica in piazza a base di piatti locali e il via agli spettacoli con la musica di Enrico Capuano & Tammurriata Rock, So What, InnaCantina e Borghetta Stile. I festeggiamenti si concluderanno giovedì 17 gennaio.

La messa delle 10 sarà seguita, infatti, dall'immancabile benedizione degli animali e dalla degustazione di “cavallucci” – così si chiamano i biscotti tipici realizzati dalle donne del paese – e cioccolata calda, perpetuando un'antica usanza di stagione, radicata nel territorio. Quella di allietare con canti e balli intorno al fuoco e fiumi di vino la tagliente temperatura di una serata invernale.

"Sebbene la tradizione del Fuoco di Sant'Antonio è nata, si è sviluppata ed è rimasta in diversi luoghi e territori, quella di Bagnaia risulta essere davvero unica. Non nasce come una festa patronale, ma è come se lo fosse. Gli abitanti del piccolo borgo, infatti, considerano l'evento come la vera festa del paese". Con tanto di rivisitato Corteo Storico e, nei giorni successivi, giochi popolari.

E poi riti come quelli quello dell'elezione del presidente e del vicepresidente del comitato che, per tradizione, vengono eletti ogni sera del 17 Gennaio in Piazza XX Settembre in base a chi per primo tra i suoi membri, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, riesce a staccare la bandiera posta sulla Chiesa di Sant'Antonio.

Altra tradizione che dura da anni e si rinnova nel segno dell'aggregazione, quella legata alla legna necessaria per l'evento proveniente dal Monte della Palanzana. All'ora di pranzo, le ragazze del gruppo arrivano a portare il cibo da loro preparato per rifocillare gli improvvisati boscaioli. Il piatto che va per la maggiore sono i cosiddetti "stracci bagnaioli".

Scintille e lingue di fuoco, infine, oltre a rinnovare il patto con il santo, sanciscono ufficialmente la fine delle feste natalizie e l inizio di quelle carnevalesche. "Una delle più belle occasioni per collaborare, crescere, impegnarsi per la propria comunità e conservare quella piccola parte di tradizione che tutti i bagnaioli custodiscono gelosamente".

Per ulteriori informazioni:
www.sacrofuocosantantonio.it

Foto: Bruno Pagnanelli