cultura

"Città e territorio: il patrimonio in progetto". Novanta proposte al Premio Gubbio 2018

mercoledì 5 dicembre 2018
di Davide Pompei
"Città e territorio: il patrimonio in progetto". Novanta proposte al Premio Gubbio 2018

Istituito a livello nazionale nel 1990 e a livello europeo nel 1993, ogni tre anni il Premio Gubbio si rivolge a progettisti, enti pubblici promotori ed operatori privati per "suscitare un concreto avanzamento nelle modalità di intervento sulla città e il territorio storico", segnalando esperienze di grande significato urbanistico, architettonico e culturale.

Promosso dall'Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici - che nell'Anno Europeo del Patrimonio Culturale con l'Associazione Italiana di Storia Urbana ha organizzato anche una serie di conferenze sulle città italiane come patrimonio urbano - d'intesa con il Comune, per il decimo anno ha premiato gli esempi positivi di riqualificazione, rigenerazione, riuso fisico, economico e sociale dei centri storici e dei contesti urbani e paesistici.

Lo ha fatto nel corso della cerimonia tenutasi nel pomeriggio di venerdì 30 novembre alla Biblioteca Sperelliana con "uno dei più prestigiosi e significativi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, legato ai temi della riqualificazione e della rigenerazione ambientale, nonché del recupero del patrimonio edilizio storico", come sottolineato il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, presidente di Ancsa.

Alla cerimonia di consegna del premio, realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, hanno fatto seguito il convegno sul tema "Città e territorio: il patrimonio in progetto" e l'inaugurazione della mostra dei progetti vincitori, menzionati e segnalati nelle diverse sezioni dalla giuria composta da esperti Ancsa e integrata da architetti e urbanisti.

Venti, le esperienze in concorso per l'edizione 2018 della "Sezione Italia". Da Trieste ad Acerra, con scalo a Milano, Torino e Roma, tutte hanno declinato con modalità e sensibilità diverse il tema della rigenerazione urbana. A vincere, il progetto di recupero e valorizzazione delle Caserme di Strino, il villaggio militare a 1850 metri di quota realizzato dagli austro-ungarici prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, di Daniele Bertolini.

Secondo posto per la Piazza dell'Immaginario di Prato di EcòL, un progetto temporaneo realizzato per migliorare e rendere più accogliente Macrolotto Zero, il quartiere nella Chinatown toscana caratterizzato dall’assenza di spazio pubblico e dalla presenza di differenti culture, realtà e ambienti socioeconomici.

Menzioni d'onore al masterplan della città storica di Viterbo di Orazio Carpenzano – un documento che individua criteri e strumenti di natura procedurale e tecnica per la riqualificazione, valorizzazione e tutela della città storica e insieme il tentativo di ricostruire, insieme agli abitanti un percorso culturale – e al progetto di riqualificazione della Piazza del Pavaglione, l'antica area dei mercati circondata dai portici, a Lugo di Romagna di P’ARC+stARTT.

Trenta, gli interventi in gara per la "Sezione Europa" a coprire per intero il panorama geografico, con l'affacciarsi per la prima volta di Paesi quali l'Islanda e la Turchia. Sul podio "Learning from Clonahilty" presentato dal Cork Country Council. Menzioni d'onore: "Urban plan for the protection and rehabilitation of the historic city center of Llérganes and its sorroundings" presentato da Riano Arquitectos; "Cité des électriciens Rehabilitation project, Bruay-la-Buissière" presentato da Atelier d’Architecture Philippe Prost; "Military Hospital Antwerp" presentato da Achergael Lleven. Segnalazioni per "Health house - Vézelay – France", presentato da Bernard Quirot, e "The Loggia Square – Oprtalj Portole" di Emil Jurcan.

Quaranta, infine, i lavori proposti da diversi atenei per la "Sezione Università", da Firenze a Palermo, da Venezia a Sassari, da Roma a Torino, in un ventaglio esteso di esperienze e di sedi didattiche. Per le tesi magistrali, il Premio Gubbio è stato al lavoro su "L’accoglienza tramite l’abitare condiviso" di Marco Casu dedicato ad un tema decisamente attuale come il social housing.

Menzioni d'onore per "La strada, il colle, le torri, le chiese. Il recupero dell’antica Arx di Tuscania" di Sofia Franciosini e "La Gravina di Ginosa come parco naturale: un progetto per via matrice" di Giusi Pardo. Segnalazioni: "Riqualificazione urbana tra identità locale e partecipazione degli abitanti. Il Barrio Cabanyal a Valencia" di Melania Marino; "La cultura della Terra Cruda e la Casa Campidanese" di Alessandra Pusceddu; "Rovine in attesa" di Chiara Boccingher e Francesca Giudetti.

Per quanto riguarda le tesi post-laurea, premio a "Dispositivi progettuali per l’archeologia come architettura intermittente della città" di Bruna di Palma e "Le mura delle città antiche. Nuovi paesaggi fra memoria e progetto" di Angela Fiorelli che trattano elementi rilevanti legati alla presenza di testimonianze del passato storico che possono costituire validi caposaldi per il progetto della città contemporanea. Menzioni d’onore: "Effetti territoriali della valorizzazione di un bene culturale e paesaggistico. Il caso di Venaria Reale" di Alice Giani e "Fragmantos de identidad insular" di Omar Sosa García.

Per ulteriori informazioni:
info@ancsa.org