cultura

"Dopo il restauro, cinta muraria e torri civiche torneranno a splendere"

martedì 20 novembre 2018
di Davide Pompei
"Dopo il restauro, cinta muraria e torri civiche torneranno a splendere"

Non solo cento fontane, ma altrettante e forse più torri medievali. Almeno sei quelle più significative che ancora oggi conta la Città dei Papi, da Piazza del Gesù dove svetta la Torre del Borgognone a Piazza del Comune dove a scandire le giornate è la Torre dell'Orologio passando per Via Chigi dove sorge l'omonima torre e poi la Torre degli Alessandri, la Torre di San Biele e la Torre della Bella Galliana. Ai margini, da tempo, sono in corso i lavori di restauro e risanamento conservativo de "La Torretta".

Per quelle civiche di Viale Capocci, Via del Pilastro e Via delle Fortezze insieme ad alcuni tratti della cinta muraria costruita in peperino ed estesa per quasi 4 chilometri, da un paio di settimane o poco più hanno preso il via importanti lavori di riqualificazione e messa in sicurezza a cura della Promu Restauri Artistici Srl che, secondo le previsioni, entro gennaio restituiranno loro un nuovo aspetto. Nel primo caso, dopo i lavori estivi si parla ora della sistemazione interna.

Nel prossimo futuro della seconda, pentagonale e meno visibile contigua com'è alla Chiesa di San Faustino e alle ex Scuderie Sallupara, c'è addirittura odore di apertura alla fruibilità, attraverso l'inserimento di un percorso di valorizzazione che dalla Rocca Albornoz arriva in Piazza della Trinità, ripulendo anche l'antico lavatoio di Via Signorelli e provvedendo al recupero delle aree verdi. La terza, invece, inglobata in proprietà private è quella dove il degrado è più evidente.

Nell'area dell'anello, alcuni interventi erano stati avviati già nel 2015. Per ora, le impalcature propedeutiche allo svolgimento dei lavori hanno richiesto delle modifiche alla circolazione e alla sosta veicolare e un impegno economico ingente ma, oltre alle condizioni di stabilità, di mezzo c'è anche la posizione strategica. Lo hanno ribadito non più tardi di lunedì 19 novembre l'assessore ai lavori pubblici del Comune di Viterbo Laura Allegrini e il dirigente del settore Massimo Gai.

Sottolineando come si punti a coniugare aspetti tecnici legati alla sicurezza alla prospettiva di una complessiva valorizzazione delle architetture da un punto di vita storico e culturale. Lavori, questi, che rientrano nei quasi 9,5 milioni di euro necessari a ridare splendore all'intero perimetro delle mura urbiche che non furono erette in un'unica epoca e con un piano urbanistico ben preciso ma tirate su man mano che la città aveva bisogno di nuovi spazi, adottando tecniche costruttive diverse in base al periodo.

Secondo le fonti, il tratto più antico risalente al 1095 è quello che da Porta Fiorita, passando per Porta Romana e Porta della Verità, giungeva a Porta Sonsa, oggi scomparsa. "Nel corso dei secoli hanno subito crolli e distruzioni, notevoli quelle dell'ultima guerra, ma sono sempre state ricostruite e ancora oggi rispecchiano l'aspetto che avevano nel XIII secolo. Nella cinta muraria, rafforzata da torri sporgenti e coronata da merli guelfi, si aprivano a distanza variabile 13 porte". Solo due rimangono murate: Porta Bove e Porta San Lorenzo.