cultura

Contaminazioni jazz a "Orvieto in Philosophia". Anche Givone per parlare di bellezza

giovedì 15 novembre 2018
di Davide Pompei
Contaminazioni jazz a "Orvieto in Philosophia". Anche Givone per parlare di bellezza

In tempi in cui, evidentemente, di bellezza si ha fame e bisogno non poteva che essere questo il concetto – ricorrente ormai come categoria valoriale attorno a cui tornare a riflettere, almeno dal 2013 quando il film di Paolo Sorrentino l'ha resa così "grande" da aggiudicarsi l'Oscar – da declinare rispettivamente nel cosmo, nel rapporto con la verità, nella gestione di città e territorio e rispetto alle arti per la seconda edizione di "Orvieto in Philosophia: per la città della sapienza".

Presentato giovedì 15 novembre a Palazzo Negroni, sede del Centro Studi Città di Orvieto, l'evento alla sua seconda edizione coincide con la quarta della Decade Kantiana e propone tre giornate di "riflessioni per la vita", conferenze e dibattiti ma anche note e sapori – da mercoledì 28 a venerdì 30 novembre – in due location, l'Auditorium di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, e la Sala dei Quattrocento del Palazzo del Capitano del Popolo.

Al festival pensato principalmente per far dialogare i giovani con figure di primo piano del mondo filosofico e scientifico italiano e organizzato dalla Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto in collaborazione con l'Università delle Tre Età di Orvieto, il sostegno e il patrocinio della Fondazione CRO e il patrocinio della Società Filosofica Italiana e dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria – MIUR, aderiscono cinque istituti d’istruzione superiore.

L’IISST e l'IISSACP di Orvieto, diretti rispettivamente da Fabiana Alfieri e Cristiana Casaburo, il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Terni diretto da Silvia Rossi, l’Istituto Omnicomprensivo “Leonardo da Vinci” di Acquapendente diretto da Luciana Billi, l'IISS “Carlo Alberto Dalla Chiesa’ di Montefiascone diretto da Maria Rita Salvi. E sei atenei: l'Università Vita-Salute “San Raffaele” di Milano, IUAV di Venezia e poi Padova, Genova, Firenze e Bologna.

Affidata quest'anno al filosofo Sergio Givone, la lectio magistralis della Decade Kantiana che – sul modello della Kant Dekade 2014-2024 lanciata dall’Associazione Parlamentare del Buntestag con il coinvolgimento dell’Accademia delle Scienze in vista del 300esimo anniversario della nascita del grande filosofo – lo scorso vide Massimo Cacciari confrontarsi con una platea di circa 650 persone, in prevalenza studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado.

Tema di quest'anno: "Kant: Bellezza e Infinito". L'appuntamento di venerdì 30 novembre alle 9 al Centro Congressi sarà aperto da Franco Raimondo Barbabella ("Il Bello nel pensiero di Immanuel Kant") e Luciano Dottarelli ("Accogliere il Cosmo. La Bellezza come dono reciproco tra Uomo e Natura in Kant"). Quest'ultimo, studioso e docente di filosofia, giovedì 29 novembre alle 9 a Palazzo Coelli introdurrà anche "Il Bello, il Vero, le Arti".

Ad articolare saranno i filosofi Luca Taddio ("Bellezza e Verità") e Stefano Marino ("La Bellezza nelle Arti") con Ginestra Bacchio. Per "Orvieto a due voci #2" alle 16 è previsto anche il dibattito "Verso Jazz e Philosophia" in cui Massimo Donà, ordinario di Metafisica ed Ontologia presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute "San Raffaele" di Milano, si confronterà con l'architetto Renato Rizzi e il filosofo Andrea Tagliapietra intorno al tema "La Bellezza nella Città dell'Uomo".

Un'ora dopo, insieme a Stefano Marino e Luca Taddio, il consulente scientifico del festival presenterà recenti pubblicazioni di filosofia jazz. Proprio le note nate agli inizi del XX secolo come evoluzione di forme musicali utilizzate dagli schiavi afroamericani scandiscono la jam session in salsa bolognese delle 19, rivelando inaspettate assonanze con le dissertazioni filosofiche. Andando a ritroso nel programma sarà così anche mercoledì 28 novembre con l'esibizione di giovani orvietani.

L'apertura alla presenza delle autorità è affidata, un'ora prima, ancora a Donà, con un incontro su "La Bellezza nella Natura e nel Cosmo" al quale predono parte il matematico Claudio Bartocci, docente di Fisica Matematica all’Università degli Studi di Genova, e Piero Martin, ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università degli Studi di Padova. In serata, il Salotto Filosofico al Caffè Montanucci e una cena su prenotazione a cura della Sezione di Accoglienza Turistica dell'Indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera dell'IISACP.

I veri protagonisti delle tre giornate saranno proprio gli studenti preparati nei mesi scorsi dai rispettivi docenti. L’ambizione è quella di fare di questa iniziativa un appuntamento annuale permanente di dialogo sui grandi temi della filosofia contemporanea che partono da Kant e arrivano alla più stringente attualità. "Con questo programma – ha chiarito Matteo Tonelli, presidente della Fondazione CSCO – abbiamo cercato di consolidare l'ottima risposta dello scorso anno.

Attraverso la reciproca collaborazione sono state messe insieme risorse e idee, il risultato è un vero festival, costo complessivo 7000 euro, con partecipazioni di assoluto livello a cachet contenuti che per il futuro potrebbe legarsi ad Umbria Jazz Winter". "La particolarità – ha rimarcato Franco Raimondo Barbabella, ideatore e coordinatore delle attività del festival – è che 'Orvieto in Philosophia', insieme ai docenti, parla di filosofia con gli studenti e non agli studenti.

Aiutandoli a possedere competenze critiche come strumento di libertà e chiave per interpretare le contraddizioni di un mondo sempre più complesso. Questo è un anno di transizione. Mi auguro che l’anno prossimo diventi a tutti gli effetti un evento cittadino". "Mi piace pensare – ha aggiunto Cristiana Casaburo, dirigente scolastica dell'IISACP – che alla base di tutto ci sia lo sviluppo del pensiero critico, che va sviluppato ed inserito in tutte le attività, di studio o professionalizzanti, e che porta necessariamente ad un mondo migliore.

Nel mondo greco, il pensiero filosofico era alla base. Il suo esercizio, anche in tempi moderni, è necessario non solo a chi si approccia allo studio delle materie classiche". "L'idea che accarezziamo – ha concluso Riccardo Cambri, presidente dell'Unitre – è che le lectio magistralis conoscano la dignità di una pubblicazione, anche in forma digitale, magari con il supporto degli studenti. La Decade Kantiana è figlia del corso di filosofia svolto all'Unitre e giunto quest’anno alla quinta edizione. Trovo stimolante il ponte con il jazz, senza tralasciare la musica classica".

Per ulteriori informazioni:
0763.393496 – info@orvietostudi.it