"Donne di potere tra il Medioevo e l'Età Moderna". Fine settimana da incorniciare

Avere la possibilità di maturare una propria idea, di svilupparla e di poterla perseguire in autonomia. Questo il messaggio attualizzato dell’analisi storica del convegno "Donne di potere tra il Medioevo e l’Età Moderna" che, come annunciato, si è tenuto sabato 30 giugno a Monteleone d’Orvieto.
Analisi, quella dell’iniziativa, che grazie al puntuale e coinvolgente intervento del professor Rossano Pazzagli, docente di Storia Moderna all’Università del Molise, si è soffermata su quanto ci sia ancora da fare per colmare il divario tra le conquiste formali e quelle sostanziali delle donne, evidenza emersa anche in termini di rappresentanza politica e istituzionale.
Un altro tema al centro del convegno, aperto dall'intervento del sindaco Angelo Larocca e chiuso da quello del presidente della Pro Loco Stefano Cappelloni, è stato lo sviluppo del territorio anche attraverso iniziative in grado di valorizzarlo e farlo conoscere, così come è stato possibile fare grazie alla visita guidata in costume medievali tra i suggestivi vicoli del borgo dell'Alto Orvietano.
Sul fronte accademico, a raccogliere l'invito della giornalista Livia Di Schino, che ha coordinato i lavori, è stato Augusto Ciuffetti, professore di Storia Economica all’Università Politecnica delle Marche (nella foto sotto intervistato dal TGR Umbria, qui il servizio di Mino Lorusso con le immagini di Fausto Pacifici andato in onda nell'edizione serale di martedì 3 luglio), che ha indicato nella rappresentazione teatrale una delle strade da percorrere nel racconto divulgativo della storia locale in un’ottica di promozione del territorio.
Altra interessante proposta, emersa nel lavoro di presentazione del convegno, che nell’innovativa strategia comunicativa si è basata sui social La Rimpatriata, è stata quella dello scenografo Francesco Frigeri, ideatore di “1400 quasi 1500” a Monteleone d’Orvieto, che indica nella fiction un altro strumento altrettanto utile per presentare la storia di un territorio in modo diverso e più coinvolgente.
E poi, loro. Le quattro donne di potere: Margherita Aldobrandeschi, Ortensia Baglioni, Manfilia di Montemarte e la Beata Angelina, vere protagoniste del convegno che, negli eleganti costumi di Maria Cristina Gori hanno letteralmente preso forma nel corso della sessione pomeridiana, la parte più dinamica dell’evento che è stata accolta dal pubblico con grande entusiasmo.
Ad essere stata utilizzata, sia nella fase di presentazione che in quella di realizzazione, una strutturata rete di linguaggi: da quello più accademico della mattina alla quale sono intervenuti scrittori, professori e giornalisti (Augusto Ciuffetti, Giovanna Casagrande, Paola Monacchia, Rossano Pazzagli e Federico Fioravanti), a quello narrativo e teatrale del pomeriggio, che si è spinto fino all’espediente del metateatro con il tanto atteso “duello tra la storia e una sua fonte”.
Applausi ed emozione diffusa per l’esibizione della giovane attrice, monteleonese DOC, Giulia Trippetta che, spogliandosi delle vesti nobiliari, ha ripercorso in un monologo la risoluta scelta della Beata Angelina. Nel pomeriggio è intervenuto anche l’ispettore onorario archivistico Sergio Giovannini che ha focalizzato l’attenzione sull’importanza di custodire e valorizzare il patrimonio culturale di una comunità, come avviene a Monteleone d’Orvieto con il piccolo ma prezioso museo parrocchiale.
E ancora Claudio Lattanzi, autore libro "Orvieto nel Medioevo. Ascesa e declino". L'iniziativa, come noto, era inserita nel contesto della seconda fortunata edizione di "1400 quasi 1500", la manifestazione che ha idealmente spostato le lancette della Torre dell'Orologio all'epoca antica vivacizzando gli angoli più belli del centro storico con laboratori, momenti conviviali e la rappresentazione itinerante di "Non ci resta che piangere".
