cultura

Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore ed Edoardo Leo chiudono "Civita Cinema 2018"

lunedì 25 giugno 2018
di Davide Pompei
Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore ed Edoardo Leo chiudono "Civita Cinema 2018"

Un tridente di grande richiamo per calare il sipario sulla seconda edizione di "Civita Cinema". Nicolas Vaporidis, Matteo Branciamore, Edoardo Leo. E prima ancora Giuseppe Tornatore, Fulvio Lucisano, Enrico Lucherini, Alessandro Genovesi, Bianca Nappi. Magia del festival, in un crescendo di entusiasmo. Non hanno deluso le attese i protagonisti della sei giorni animata da 30 eventi, 50 ospiti, una band nata appositamente, due direttori del calibro di Vaniel Maestosi e Glauco Almonte e una squadra di circa 30 preziose professionalità, da Giancarlo Necciari a Davide Sarchioni.

Più di 3000, gli spettatori con il naso all'insù per guardare il funambolo Andrea Loreni tracciare tra i tetti di Bagnoregio la magia immaginata da Federico Fellini. All'annuncio del produttore Fulvio Lucisano di un film con attori internazionali, tra cui un Premio Oscar, che si inizierà a girare a settembre a Civita, ne è seguito un altro. Nel corso dell'intervista doppia in Piazza San Donato di domenica 24 giugno, anche Nicolas Vaporidis e Matteo Branciamore, infatti, hanno espresso l'intenzione di sviluppare probabilmente in primavera un lavoro per il web ambientato proprio a Civita di Bagnoregio.

"Non tanto per promuoverla, ma per celebrarla. Torneremo in questo posto meraviglioso" hanno promesso i due attori che oltre al legame di amicizia e all'età – entrambi classe 1981, entrambi diventati popolari a 25 anni, entrambi nel film "Anche senza di te", opera prima di Francesco Bonelli, uscita a marzo 2018 – condividono il progetto della casa di produzione Drive Production Company, da loro fondata per "mettere insieme la nostra follia creativa" e far circolare attraverso Internet non solo i rispettivi prodotti ma anche i contenuti realizzati da giovani talenti.

"Nessuno – ha spiegato Vaporidis – ti insegna a gestire la notorietà. Devo tantissimo al film 'Notte prima degli esami'. Ma lo sforzo per dimostrare che non sono più quello o sono altro è doppio. Cambia la voglia di raccontare, subentra il desiderio di suonare altre corde anche se il sistema ti chiede altro. In Italia si realizzano robe meravigliose, in meno tempo e con meno soldi che in America. Siamo abituati a tirare fuori la capacità creativa". "La sfida – ha aggiunto Branciamore, diventato noto grazie a 'I Cesaroni' – è provare a fare qualcosa che non sappiamo fare".

E se "l'attore, in fondo, deve sapersi adattare in maniera versatile", il prodotto che i due pensano di ambientare a Civita di Bagnoregio è una serie breve. "Qualcosa di digital, di divertente, due-tre episodi da circa 3 minuti l'uno, con il linguaggio della commedia". Tra le idee, quella di una giornata trascorsa nel borgo da nonno e nipote. "Il teatro lo fanno gli attori, il cinema i registi. E i montatori che lavorano sulle sfumature e che più della bellezza delle scene, guardano al senso della storia. Il film comincia già nella testa di chi legge il copione ma poi quella visione deve adattarsi all'idea di chi dirige".

A calare il sipario sul festival, lo spettacolo "Ti racconto una storia" portato in scena sul palco di Piazzale Biondini da Edoardo Leo, "legato per mille motivi a questo territorio dove – ha confidato – spero di tornare ogni anno a raccontare qualcosa". Da quella fascinazione per la tradizione orale, partita con i racconti del nonno originario di Sutri, intanto, è nato un collage di letture semiserie e tragicomiche, impreziosito dalle improvvisazioni musicali di Jonis Bascir. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in un più di un'ora e mezza di emozioni.

Tra racconti brevi, aneddoti "che è più importante saper raccontare, meno se siano effettivamente veritieri, ingigantiti come sono dalla tendenza tutta maschile ad amplificarli" e barzellette, la comicità si è accostata facilmente alla poesia. Un'esibizione che ha fatto sorridere e riflettere. E raccontato spaccati di vita umana, unendo parole e musica. Una riflessione a più voci che ha mescolato "cose alte e molto terrene", testi di Marquez a monologhi di Baricco e ancora Francesco Piccolo, Luca Goldoni, Massimiliano Bruno con il foglio – vero! – per una richiesta d'assicurazione. Perché "senza serate come questa, non riesco a stare".

"Questa edizione – sottolineano gli organizzatori – è riuscita a centrare gli obiettivi che insieme al Comune ci eravamo prefissati. Un'importante eco mediatico, la capacità di coinvolgere il paese e la promozione del territorio tra le varie professionalità del cinema ai massimi livelli. Ha funzionato l'idea di voler raccontare cosa c'è dietro a un film, facendo incontrare il pubblico con maestranze che hanno fatto la storia del cinema italiano e che ancora oggi rappresentano delle straordinarie professionalità: dal regista Alessandro Aronadio al fotografo di scena Simona Pampallona, dal montatore Claudio Di Mauro all'autore di videoclip e spot pubblicitari Ago Panini al sarto Gabriele Mayer passando professionisti di editoria, serie tv e game series come Tommaso Matano, Angela Maiello e Mattia Marcucci".