cultura

"Colore, Suono, Fiaba", un laboratorio per dipingere con l'emozione

giovedì 26 aprile 2018
di Davide Pompei
"Colore, Suono, Fiaba", un laboratorio per dipingere con l'emozione

Al buio, con gli occhi bendati o con le ombre proiettate sui fogli o su superfici insolite. Con le trasparenze, a ritmo di musica, inseguendo quella delle parole. Usando scatole di cartone che, reinventate, si trasformano in abitazioni colorate. Un villaggio a dimensione bambina, frutto di una creatività lasciata libera di dare forma e di una manualità esercitata come strumento d'apprendimento.

Non servono libri, quaderni e nemmeno tante spiegazioni se l'ora scolastica è quella delle emozioni che attraversano il corpo. "È necessario avere con sé gli occhi, il naso, la bocca, la pelle, la pancia, la schiena, le mani, soprattutto un cuore libero e un paio di ali perché nell'ora delle emozioni, si impara a volare". Lo hanno fatto i piccoli partecipanti al progetto "Colore, Suono, Fiaba".

Circa trenta per ciascuno dei tre gruppi. Età media, da 3 a 6 anni. Quindici, le ore dedicate all'apprendimento emozionale – manuale, intellettuale ed educativo – in orario scolastico, da febbraio ad aprile. Dieci, gli incontri appena conclusi per le bambine e i bambini della Scuola dell'Infanzia di Sferracavallo e Canonica.

Responsabili del laboratorio artistico che ha interessato l'Istituto Comprensivo Orvieto – Baschi, gli artisti Salvatore Ravo e Agnieszka Zawisza, in accordo con insegnanti, genitori e la dirigente scolastica Anna Rita Bellini, secondo una metodologia che ha incoraggiato la produzione di lavori individuali e di gruppo e, quindi, lo sviluppo di affettività e immaginazione.

Nelle diversi fasi del progetto, i più piccoli sono stati guidati a riflettere sull'arte e i nuovi linguaggi. Sul principio secondo cui "il gesto è un segno nello spazio" che assume forza e carattere grazie alla Teoria dei Colori, alla conoscenza delle caratteristiche. Termometro dell'attività, l'entusiasmo di occhi e sorrisi di chi scopre e acquista consapevolezza a partire dal proprio manufatto.

Fatto, quest'ultimo, in "un'atmosfera di gioiosa libertà", tra giochi di parole, racconti, illustrazioni viste e replicate, musica ed uso della manualità. "I bambini – spiegano i responsabili del progetto – hanno esercitato la libertà dell'espressione creativa in modo facile e piacevole. Durante ogni lezione, ognuno è stato creatore responsabile del proprio lavoro".

E tutti, lo sono sono stati rispetto ad un'opera di gruppo sviluppando – anche in maniera implicita e inconsapevole – quell'attitudine al rapporto e al confronto con gli altri. A facilitare le relazioni, talvolta, può essere anche la contingenza legata all'impiego di uno stesso tubetto di colore. Che stimola e lascia esprimere impressioni, osservazioni, pensieri, ricordi.

Rafforza volontà e attenzione. Sviluppa la cura di cose e persone. Arricchisce il linguaggio. Educa la memoria visiva. Insegna ad utilizzare correttamente i mezzi e gli strumenti di espressione artistica. E concilia poesia e praticità. "Conoscere i colori e le loro caratteristiche nelle composizioni artistiche è saper esprimere i propri pensieri con linguaggi diversi, plasmare il proprio rapporto emotivo con il mondo circostante".

Lo fanno i bambini, dovrebbero farlo tutti.