cultura

Celebrata la Primavera all'Hosteria di Villalba, tra natura, cucina e cultura

mercoledì 18 aprile 2018
Celebrata la Primavera all'Hosteria di Villalba, tra natura, cucina e cultura

Arcieri, cornamuse celtiche, la Divina Commedia a lume di candela e altre poesie declamate dai Lettori Portatili, teleferiche spericolate per capitani coraggiosi, la letteratura picaresca di Gianni Marchesini, musica swing e canzoni d’autore. Infine, la lunga e gaudente catena gastronomica di Adio, il custode della dispensa e della cantina dell’Hosteria di Villalba, struttura gestita dalla Cooperativa di Comunità O.A.S.I. di Allerona, la prima cooperativa dell’Orvietano ad intensa partecipazione di popolo.

Questo la sintesi dell'annunciata “Sagra della Primavera”, la kermesse silvestre e culturale che, domenica 14 aprile, è riuscita a tenere insieme il carattere popolare delle feste di campagna, ottimo cibo, buona musica, divertimenti per i più piccoli ed emozionanti esperienze estetiche, letterarie e poetiche. Tutto all’insegna della condivisione, dell’accoglienza, del dono. Già, perché la formula della “Sagra della Primavera” non prevede né ingressi né biglietti né corrispettivi di sorta: si pagava in amicizia.

Tante le persone che hanno partecipato. La mattina è stata dedicata alle passeggiate naturalistiche e alla ripulitura dei sentieri da gesti di maleducata disattenzione. Poi i prodigiosi cucinieri dell’Hosteria hanno dato fuoco alle polveri con l’accensione dell’immaginifico tripode delle olimpiadi popolari del gusto. E il nastro dell’opificio goloso degli adiani ha via via regalato pizze, pasta, verdure, piatti delle merende contadine, fagioli con le cotiche, coratella, arrosticini, salsicce... e il piccolo casale è diventato, per un lungo pomeriggio, un presidio del paese di cuccagna.

È iniziata in questo modo, all’insegna dei piaceri dell’amicizia e della festa, la stagione primaverile ed estiva dell’Hosteria di Villalba. In programma, nei prossimi week-end, altre giornate di musica, letteratura, poesia e divertimento “open air” da vivere assieme alla generosa e voluttuosa “cucina di confine” della Selva di Meana.