cultura

La Scarzuola su "Voyager", Monte Peglia e San Casciano dei Bagni su "Linea Verde"

martedì 23 gennaio 2018
di Davide Pompei
La Scarzuola su "Voyager", Monte Peglia e San Casciano dei Bagni su "Linea Verde"

"Quando la Rai fa la Rai. #ServizioPubblico". Non è passato sotto silenzio il cinguettio su Twitter del presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, lanciato per elogiare "Meraviglie. La Penisola dei Tesori". Dopo il cameo del Pozzo di San Patrizio di Orvieto, tra i siti riconosciuti dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità, il programma di Raiuno condotto da Alberto Angela in onda mercoledì 24 gennaio alle 21.15 chiude "in bellezza" con la quarta ed ultima puntata.

Dai Trulli di Alberobello a Castel del Monte, passando per le ville vicentine – i cui echi sono arrivati oltreoceano, tra il Campidoglio di Washington e la dimora di Rossella O'Hara – c'è posto nuovamente per le terre degli Etruschi, per consentire agli appassionati di arte, storia, archeologia e bellezza di apprezzare la vita quotidiana dell'antica civiltà, muovendosi tra la Necropoli di Tarquinia e quella di Cerveteri, fino ai reperti custoditi nel Museo di Villa Giulia.

Il programma, attiratosi anche qualche critica (!), non è tuttavia l'unico in Casa Rai a portare alla scoperta del territorio. E nell'Italia dei campanili, fanno gonfiare il petto dell'orgoglio ai residenti di quel fazzoletto di terra al confine tra Umbria, Lazio e Toscana, le riprese aeree di "Linea Verde", la popolare trasmissione di Raiuno – la cui conduzione domenicale è affidata a Daniela Ferolla e Patrizio Roversi – che da oltre mezzo secolo racconta l’agricoltura italiana e le sue eccellenze.

Nella puntata andata in onda domenica 21 gennaio – recuperabile per intero o attraverso comodi highlights su RaiPlay.it a questo indirizzo – a mettersi in vetrina è stato il paesaggio culturale/colturale, tra calanchi, sapori e produzioni della Val di Chiana, al confine con Fabro. Ma anche il Castello di Fighine, imbiancato da una spruzzata lieve di neve, e le Terme di San Casciano dei Bagni diventate "bagno granducale d'Europa" con il Granduca Ferdinando I de' Medici.

Merito delle 42 sorgenti ricche di fluoro, magnesio e calcio – 6 milioni di litri di acqua al giorno, proveniente dal Monte Amiata, a cui sarà dedicata la prossima puntata – e circa 40 gradi di temperatura, nell’incanto della Val d’Orcia fra dolci colline, boschetti di cipressi e piccole chiese, lì dove sorge "un palazzo del Rinascimento su una fonte termale, come un omaggio al potere rigenerante dell’acqua". D'obbligo, prima della tavolata finale, un passaggio al Frantoio Didattico della frazione di Palazzone.

Tra olio e tartufo, dall'ultimo lembo della provincia senese a quello "scrigno di biodiversità" più propriamente umbro sulle pendici del Monte Peglia, dove ha sede il Centro di Recupero Animali Selvatici di Formichella – circa 350 gli "ospiti" in 125 ettari, 90 i rapaci – scelto per la liberazione di un esemplare femminile di gheppio e di un gatto selvatico rilasciato in natura sotto l'occhio dei militari del Comando Carabinieri per la Tutela della Biodiversità e dei Parchi di Assisi.

"Solleticare la Terra e ascoltarne la risata è quello che ha fatto il gruppo di ricercatori guidati dal geologo Antonio Menghini con il progetto scientifico-musicale 'I Suoni della Viterbo Sotterranea'. Un esperimento realizzato in ambiente ipogeo, ossia sotterraneo, che verrà ora presentato a livello mondiale". Sergio Cesarini, direttore di Viterbo Sotterranea, ha raccontato questa particolare esperienza ai microfoni di "Mary Pop", il programma di Rai Radio1 nella puntata andata in onda sabato 20 gennaio.

Televisori sintonizzati su Raidue, infine, nella serata di lunedì 22 gennaio per la puntata, recuperabile a questo indirizzo, di "Voyager. Ai confini della conoscenza - Italia straordinaria" che – dopo i sotterranei di Orvieto e ancora l'Umbria, ha visto il conduttore Roberto Giacobbo spingersi tra nebbie e cipressi dell'Alto Orvietano, alle porte di Montegabbione per decodificare i significati nascosti di quel "volo di fantasia pietrificato" rappresentato dal complesso de La Scarzuola.

Il "sogno ermetico" della città ideale dell'architetto milanese Tomaso Buzzi. Un luogo "dove è passata la storia", che è "percorso onirico di purificazione", tra porte, piante di lauro, rose e "scarza" del giardino e acque francescane, tra buio e luce, dalla balena di Jona alle dodici fatiche di Ercole, fino al tempio dedicato al Dio Apollo costruito intorno al cipresso colpito-ferito dal fulmine, eretto a simbolo in grado di avvicinare Cielo e Terra. E, "in quell'Italia straordinaria che continua a stupirci", non smettere di stupire.