cultura

Presepe Vivente, una storia d'amore lunga 38 anni

mercoledì 20 dicembre 2017
di Livia Di Schino
Presepe Vivente, una storia d'amore lunga 38 anni

E’ una storia d’amore quella che rivive ogni anno per le vie del centro storico. Una storia che dura da 38 anni e che vede per intere settimane impegnati i volontari del Presepio Vivente che, notte dopo notte, in modo silente ma inesorabile decidono di proseguire nella propria instancabile attività, sfidando ancora una volta l’oscurità e il freddo. Figure incappucciate, dalle pesanti giacche e avvolte in pesanti sciarpe che entrano ed escono da quelle che a poco a poco assumono le sembianze di scene interne o accanto alle quali si odono provenire sommessi rumori che danno colore al gelido silenzio, per arricchire un ambiente di qualche dettaglio o per aggiungere quell’elemento “che proprio non può mancare”.

Un’indicazione che, se data da chi si è occupato nel tempo di questa proposta artistica dal messaggio religioso, non può di certo essere ignorata. Soprattutto dai più giovani. Prima di tutta la decisione di quale sarà il nuovo percorso che accoglierà il cammino del pellegrino errante per Monteleone in cerca della Santa Capanna, ma anche e soprattutto l’attenzione per i dettagli. Per quegli aspetti come la luce, la musica e l’armonia di insieme nel rispetto del contesto. Ciò perché chi contribuisce è consapevole che Monteleone d’Orvieto, in questa presentazione ad occhi esterni, deve essere bello ma anche autentico, nella propria tradizione e storia.

E dunque la storia d’amore va avanti, di anno in anno. Nella sua trentottesima edizione, le porte del paese saranno aperte alla storia nella notte della vigilia di Natale e nei pomeriggi di Santo Stefano, del 1° e del 6 gennaio, quando lungo il cammino ci saranno anche i Re magi. Tutto questo grazie ad una dedizione che si rinnova nel tempo, nel rispetto di una tradizione che in alcuni casi è passata di padre in figlio ed in altri ha trovato una risposta anche da persone che, conoscendo Monteleone attraverso amicizie, si sono fatte coinvolgere e quindi hanno deciso di partecipare attivamente alla realizzazione del progetto che viene presentato dagli organizzatori come una coinvolgente esperienza, da ricordare nelle emozioni e nella propria interiorità.

Foto: Walter Moretti