cultura

Marina Massironi porta al Teatro Secci "Ma che razza di Otello?"

giovedì 14 dicembre 2017
di Davide Pompei
Marina Massironi porta al Teatro Secci "Ma che razza di Otello?"

Se a raccontare l'Otello è Shakespeare, è una tragedia. Se a farlo sono le note di Verdi, è un melodramma musicale. Se a portarlo in scena è un’attrice comica e poliedrica come Marina Massironi, la fosca vicenda del Moro diventa "un'esilarante cavalcata fra passioni e intrighi del Cinquecento e dell'Ottocento, con inaspettate e pungenti irruzioni e spassosi cortocircuiti con l'attualità".

Attrice di teatro, doppiatrice, presentatrice, star della tv e del cinema, nota anche per essere stata spalla di scena del trio al maschile "Aldo, Giovanni e Giacomo", è lei – classe 1963, di Legnano – la protagonista indiscussa dell'esilarante spettacolo "Ma che razza di Otello?" di scena a Terni, lunedì 18 e martedì 19 dicembre, in entrambi i casi alle 21, sul palco del Teatro Secci.

Dove "la riscrittura di Lia Celi si avvale della narrazione per ripercorrere in modo ironico la storia dell’impresa verdiana, la musica arrangiata dal vivo ripropone arie, recitativi e fantasie di temi per un trio di musicisti – Neruda al pianoforte, Fabio Battistelli al clarinetto, Augusto Vismara al violino – che evoca i colori dell’orchestra".

Marina Massironi si diverte e diverte a restituire al pubblico l'eterno, sofisticato, triangolo della gelosia i cui vertici sono costituti da Otello, al quale è stato affidato il compito di comandare l'esercito veneziano contro i turchi nell'isola di Cipro, Iago, l'alfiere del luogotenente Cassio, e poi la bella Desdemona, figlia di Brabanzio, sospettata di tradimento.

Con umorismo sottile e spiazzante, il dramma delle gelosia scivola presto così in un'ora e mezza di parole, musica, risate e pensieri che sovvertono ruoli e rileggono comportamenti da un inedito punto di vista femminile. Per la regia di Massimo Navone. Sulle note, riproposte, di arie, recitativi e fantasie di temi. "Ma che razza di Otello?". Per dirla con Einstein, "Razza: umana".

Sì, perché "riscrivere storie già conosciute, incrociandole con fatti di cronaca più o meno recenti per riproporle come nuove e attuali, era la specialità di Shakespeare. Forse è per questo che le sue opere sono le più rivisitate, fatte a pezzi, rielaborate e ricomposte negli stili più disparati, di tutta la letteratura teatrale. Una specie di legge del contrappasso". E l’Otello, tra le più impresse nell’immaginario popolare, non poteva sfuggire a questo destino.

È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale al numero 075.57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. È possibile, inoltre, acquistare i biglietti anche on line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria: www.teatrostabile.umbria.it.