cultura

"Orvieto per Anna" incanta il Mancinelli. Strabioli: "L'omaggio prosegua pensando ai giovani"

mercoledì 22 novembre 2017
di Davide Pompei
"Orvieto per Anna" incanta il Mancinelli. Strabioli: "L'omaggio prosegua pensando ai giovani"

In equilibrio, sul terrazzino – quello dei celebrati, insulsi gerani – non c'è la bambina curiosa, attenta osservatrice di formiche, tetti, luci da spiare e silenzi domestici di un microcosmo di provincia a cui attingere. Al teatralizzato balcone, preparato con poco tempo ma molto sentimento, si affacciano sabato 18 novembre, Perla Ambrosini, Livia Bartolucci, Giorgio Cantarini, Riccardo Pieretti e Alessio Renzetti.

Prima da soli, poi tutti insieme. Prestano spontaneità, voce e, quando la contingenza lo richiede, inflessione dialettale alle parole pensate e pesate, dosate con cura e apposte su carta con dichiarato intento letterario da Anna Marchesini. A ridosso della data – "quel 18, o forse 19 del mese" – in cui avrebbe compiuto 64 anni, il compleanno senza candeline ha la leggerezza della condivisione.

Di un'intera città che l'ha vista, ritrovata finalmente su quel palco cittadino spiato da piccola quando "si alzò la vela e la nave partì" e mai calcato, riabbracciata in una serata "bellissima, garbata, intensa". "Il rischio, altissimo – confida Pino Strabioli, membro del CdA di TeMa, a cui sono state affidate la responsabilità della direzione artistica e la regia curata insieme a Chiara Ridolfi di 'Orvieto per Anna', lo spettacolo con cui si è aperta la stagione a lei dedicata – era quello di diventare retorici o patetici.

Non volevamo eccessi, ma qualcosa che lei avrebbe gradito. Credo che, insieme, siamo riusciti a raccontarla con semplicità. La scelta di affidare a giovani orvietani la lettura dei testi non è stata casuale, né dettata da ragioni di natura economica. Sarebbero venuti anche attori e personaggi famosi, ma questa serata così carica di emozioni, qui aveva un significato particolare.

Legato a ciò che questa città ha dato e preso da una figura così piena di sfumature", capace di suscitare risate liberatorie, di pancia, ma anche indulgere su quel lato più introspettivo e solitario che emerge dai libri, prima letti poi scritti con il cuore, e che fa di lei un'intellettuale a tutto tondo.

"Anna adorava il teatro. Di Orvieto, dei suoi luoghi e della sua gente, aveva tanti ricordi. Credeva molto nei giovani.

Nei progetti, adesso, c'è il desiderio di proseguire in questa direzione, creando qualcosa di bello legato al suo nome, che vada oltre il tributo – seppure riuscito, a giudicare dall'accoglienza che abbiamo ricevuto in un Mancinelli pieno all'inverosimile, che è rimasto muto e attento e poi è esploso in un lungo scroscio di applausi, fin su al loggione – o l'effimera intitolazione di qualcosa".

Cosa, allora? Un premio, una borsa di studio per incoraggiare giovani talenti o una collaborazione da stringere con l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma, "dove Anna è entrata, giovanissima, al terzo tentativo e dove ha insegnato come docente fino a quando le forze fisiche glielo hanno consentito". Il teatro non può sostituirsi alle istituzioni, ma tanto affetto non può e non va soffocato. Due dei suoi ex allievi, Alberto Melone e Giulia Trippetta, sono intervenuti con un loro omaggio. 

Così come un tributo sono state l'intervista-video realizzata al mercato cittadino dagli studenti del Liceo Artistico e le note, appropriate nel suggerire gli stati d'animo e stemperare con il sorriso l'inevitabile malinconia, eseguite dal vivo dall'Orchestra della Scuola Comunale di Musica "Adriano Casasole" che ha proposto cinque brani, due dei quali originali scritti dal Maestro Dino Graziani, gli altri arrangiati dal Maestro Lamberto Ladi, tra cui "Always and Forever" di Pat Metheny eseguita dal flicorno soprano Maestro Massimo Bartoletti.

Venerdì 24 novembre, intanto, alle 23 andrà in onda su Raitre la seconda puntata di "Parlo da sola. Speciale Anna Marchesini" – entrambe già in odore di replica pre-natalizia, visti gli ottimi ascolti – dedicata proprio alla sua passione per la scrittura e al sodalizio professionale durato dodici anni con Tullio Solenghi e Massimo Lopez.

"L'amicizia, quella non è mai venuta meno". Lo ha testimoniato il primo in un videomessaggio registrato con lo smartphone e lo ha confermato a colpi di aneddoti il secondo, dal vivo, sul palco. Anna e il suo nome palindromo, nel carosello di immagini e sketch, foto di scena, frammenti di esistenza. Come quelli condivisi dal ricordo – il più vero, il più grato – di Gianni Marchesini, incorniciato dalla raffinata "Somewhere over the rainbow" interpretata da Laura Sega, accompagnata al pianoforte dal Maestro Riccardo Cambri. Senza nostalgia, con la pienezza della vita.

Anna per Orvieto, Orvieto per Anna.