cultura

Proposta della candidatura di Fausto Cerulli al prossimo Premio Nobel per la Letteratura del 2018

lunedì 20 novembre 2017
di Gian Paolo Aceto
Proposta della candidatura di Fausto Cerulli al prossimo Premio Nobel per la Letteratura del 2018

Fausto Cerulli, il poeta-rapsodo telematico contemporaneo.
Le passioni incardinano l’esperienza umana, e il trascorrere del tempo le accompagna. A seconda dei luoghi e dei tempi esse vengono espresse con sempre diversi accenti da chi le vive direttamente nella sua vita. Oppure vengono interpretate e sublimate artisticamente dai creatori di tutte le epoche.

La poesia lirica, proprio come genere è la massima espressione della poesia, superiore anche all’epica e alla drammaturgia. Nei tempi molto antichi in Grecia quando alfabeto e conseguente scrittura non erano ancora formati, esistevano i rapsodi che accompagnati o no da uno strumento musicale, cantavano ciò che tenevano a memoria, magari arricchendolo di risvolti e novità anche linguistiche oltre che strutturali. Era la poesia orale, e non c’erano né l’arte tipografica né la rete telematica. A metà del Quattrocento è stata inventata la stampa, e da allora mano a mano sempre più persone hanno scritto e pubblicato libri, di qualsiasi genere. Si arriva così ai primi decenni dell’Ottocento, quando Leopardi dopo aver frequentato per un po’ i salotti milanesi, annota sarcasticamente: Oggi passa per un originale chi non ha mai scritto e soprattutto pubblicato un libro!

Leopardi in effetti peccava di troppa ironia, perché poi avrebbe pubblicato i suoi Canti. Ma ciò non toglie che già all’epoca la cosiddetta civiltà di massa offriva a sempre più persone l’opportunità, quasi sempre illusoria, di “passare alla Storia “ semplicemente attraverso l’uso di uno strumento tecnico come la stampa. Con la digitalizzazione e presunta diffusione di massa la situazione si ripete e ancora più ingrandita. Tuttavia è sempre possibile che sorga un poeta che per forza d’ingegno e originalità di visione sappia esprimere con grande forza le passioni e i sentimenti di sempre per come sono vissuti oggi appunto da tutti coloro che li vivono direttamente nella propria vita.

Il rapsodo contemporaneo, con supremo distacco verso l’ingordigia plebea della pubblicazione stampata, scrive su un qualsiasi giornale on line, e i suoi versi raggiungono comunque mete sconosciute, così come i vaticini della Sibilla Cumana, scritti su foglie che il vento portava via. Emblema della fragilità di ogni conoscenza umana, sia vaticinio o poesia. Da questa visuale, possiamo considerare il poeta –rapsodo di questi tempi, che scrive su internet e fa parlare il suo cuore, come esempio ricorrente della sua coscienza di sapere bene dove sta e di saperlo indicare con gli strumenti dell’epoca in cui vive lui. E questa è la vera novità del suo trasmettere poesia.

Fausto Cerulli onora Orvieto con la sua presenza e attraverso il suo essere poeta, quindi è giusto che questa presenza venga fatta valere con un riconoscimento di grande valore. Resta da vedere e da decidere chi può con maggiore ufficialità dare consistenza a questa proposta. Secondo me può essere soprattutto il Comune di Orvieto ad impostare la semplice lettera all’Accademia di Svezia unendo un dischetto con la registrazione di un’ampia scelta di brani letti dall’Autore. Un Comune è forte comunque, anche se contiene in sé mille fragilità. O forse proprio per questo.