cultura

La Maestà, un Santuario nel cuore dei ficullesi

martedì 14 novembre 2017
La Maestà, un Santuario nel cuore dei ficullesi

A Ficulle il 21 novembre, memoria liturgica della Presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria, si celebra solennemente la Festa della Maestà. Una ricorrenza amata e cara a tutti i ficullesi, residenti o emigrati, che conservano sempre una profonda devozione, ed anche a molti abitanti dei paesi limitrofi. Il giorno della festa moltissimi fedeli si recano al Santuario, che diviene per l’intera giornata meta di pellegrinaggio, e partecipano ai Sacramenti della Confessione e dell’Eucarestia grazie all’intercessione e all’Amore materno di Maria.

La prima S.Messa si celebra alle 5 della mattina, come da tradizione legata al mondo rurale e contadino del passato, quando la partecipazione alla Prima Messa dell’alba si conciliava poi con il lavoro quotidiano nei campi. Le celebrazioni si susseguono poi ogni ora fino alle 11,30 con la S.Messa solenne. Nel pomeriggio le celebrazioni riprendono alle 16 con il S.Rosario e la Benedizione Eucaristica fino ai Vespri e all’ultima S.Messa celebrata alle ore 18.

Quello tra la Maestà e i ficullesi è un sincero e profondo rapporto di Amore che nasce nel passato e ogni anno si rinnova a testimonianza di un legame intimo e indissolubile che sancisce ed esalta l’essere comunità.

Le prime notizie storiche relative al Santuario della Maestà si trovano infatti nei resoconti ufficiali delle visite pastorali del Cardinale Sannesio del 1606 e del 1616.
L’alto prelato si recò in una chiesa fuori dalle mura non lontana dal paese (extra prope tamen castrum Ficulli) dedicata alla SS.Vergine Maria che veniva già allora invocata con il titolo di Maiestatis.

Sono queste le prime testimonianze scritte di un culto che di certo risale ancor più indietro nel tempo e le cui origini, fissate dalla leggenda nel miracoloso ritrovamento della sacra immagine, senza pretendere valenza e oggettività storiche, riescono ad avvalorare l’amore e la devozione dei ficullesi per la Maestà.

Si narra infatti che in una delle grotte prospicienti l’attuale Santuario, fu trovata un’immagine raffigurante la Madonna Regina, che, con solenne processione, fu portata dai fedeli nella Chiesa Parrocchiale. Il giorno seguente però il quadro era tornato alla sua grotta; fu riportato in Chiesa con maggiori onori, ma di nuovo misteriosamente tornò indietro. I ficullesi interpretarono questo segno come l’intenzione della Madonna di rimanere vicino a quelle grotte e per questo eressero una piccola cappella, dove fu collocata l’immagine, dalla quale fosse possibile vederle. La Sacra Immagine, che attualmente si trova dietro l’altare, raffigura la Madonna Regina circondata da angeli in gloria con il Bambin Gesù e con accanto San Giovanni Battista e San Francesco di Assisi.

E da allora, grazie a questo atto di rispetto e di fede, gli occhi di Maria sono entrati nelle profonde grotte dell’animo dei tanti fedeli che hanno aperto sinceramente il proprio cuore per affidare con fiducia le angosce e le vicende dolorose della vita alla Madonna della Maestà, trovando conforto e speranza nel materno amore della Consolatrice degli afflitti.